Quartomoro e il suo Bovale

BVL Memorie di Vite.

Bovale in purezza. Quartomoro di Sardegna – Piero Cella e Luciana Baso.

Granato intenso. Il frutto rosso domina, ciliegia e mora su tutto, note balsamiche e soffi di aromi di macchia mediterranea e iodio.

Un breve passaggio in legno di quarto passaggio non lo veste di spezie ma di morbidezza.

Molto interessante. IGT Isola dei Nuraghi. Vendemmia 2016. 13,5 % vol.

“da vigneto FRANCO DI PIEDE e con le foglie della vite salate dall’aerosol del mare” 😍🌊

Il Roero Arneis di Tibaldi

Ed eccoci di nuovo in compagnia di cantina Tibaldi, questa volta con il loro Roero Arneis della vendemmia 2018.

Un bel color paglierino.

Al naso i fiori di campo, l’erba fresca, una punta di salvia e agrumi a ricordare il pompelmo.

Al palato è davvero buono, molto piacevole: fresco, lungo, con un finale di mandorla amara.

Si fa bere facilmente e la sua gradazione di 13% vol. si fa sentire solo sul finir della bottiglia 😉.

Brave le Tibaldi sisters 👏🏻👏🏻👏🏻 Monica Tibaldi Daniela Tibaldi

Virginia Rossetti – Vignaiola 2.0 di Colle Adimari

Eccoci di nuovo con le Vignaiole! Oggi tocca a Virginia Rossetti di Colle Adimari presentare il suo vino del cuore.

“Il vino a cui sono più legata è Lanfora, un progetto che ho fortemente voluto sin dall’inizio e nel quale ho creduto veramente tanto. È un vino nato da un’idea e da una necessità: mio nonno aveva piantato in passato del Cabernet Sauvignon ed io non avevo ancora chiaro come poterlo valorizzare in un prodotto che avrei sentito mio fino a quando una fornace locale ci ha fornito un’anfora di terracotta da testare per affinare i vini.

 

Da lì è nato tutto, un vero e proprio esperimento che non aveva ancora un risultato chiaro ma solo ipotizzato, sperato, e percepito da un misto di sensazioni che ci spingevano in quella direzione. Ho fatto anche una grande ricerca sul packaging scegliendo un’etichetta che mi rappresentasse pienamente rispettando le caratteristiche del vino all’interno della bottiglia. Qualcosa di particolare ma non estremo: un bouquet di semplicità, eleganza e modernità. Lanfora è un po’ il mio biglietto da visita quando mi chiedono di descrivere al volo la mia realtà.”

 

Qualche curiosità:

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Patricia, il Pinot Nero di Girlan

PATRICIA. Pinot Nero in purezza della cantina Cantina Girlan (Alto Adige).
Granato sanguigno.

Al naso è terroso, accese note di more scure e leggeri profumi a ricordo del passaggio in legno (vaniglia).

In bocca i frutti di bosco diventano rossi (fragoline), un fine tannino ed una morbida acidità. Molto lungo il finale.

Questo Pinot Nero ci è piaciuto molto 👍🏻 Vendemmia 2017, 13,5% vol. Kellerei • Cantina Girlan

Qualche info in più: le uve provengono in parte dai vigneti sulle colline dell’Oltradige, ad un’altezza di 450 – 500 m s.l.m. in vigneti ben areati, ed in parte dai pendii soleggiate di Mazzon e Montagna nella Bassa Atesina. Il terreno argilloso e calcareo si presta in modo ideale al vitigno Pinot Nero conferendogli una morbidezza vellutata ed una struttura elegante.
La vendemmia avviene manualmente in piccoli contenitori per il trasporto in cantina. Dopo la diraspatura il mosto viene portato con la propria gravitá nei tini d’acciaio inox per la fermentazione (12-15 giorni). A fermentazione malolattica avvenuta affinamento per 15 mesi in piccole e grandi botti di rovere e 6 mesi in bottiglia.

Claudia e Giulia Benazzoli – Vignaiole 2.0 di Cantina Benazzoli

Dopo aver presentato il progetto Vignaiole 2.0 è arrivato il momento di presentare le Vignaiole ed il loro vino del cuore (lo so, è una frase fatta, solita, romantica e sdolcinata, ma l’immagine è sempre molto bella).

Iniziamo con Claudia e Giulia Benazzoli che ci raccontano così il loro GIAVA: “Il nostro vino del cuore è lei, Giava, la nostra Corvina in purezza. Volevamo un vino da indossare, come un profumo. Un vino che ti conquistasse con le sue note balsamiche di testa e che si aprisse pian piano verso le note di cuore dal sapore terroso, speziato e minerale, che con le sue note di fondo ti facesse viaggiare verso posti esotici, solo chiudendo gli occhi.”

 

Per conoscere qualcosa in più vi diciamo che Claudia e Giulia, durante un pomeriggio come tanti altri, tra le solite chiacchiere, si pongono questa domanda: “Ma le nostre etichette raccontano di noi?” Un anno impegnato a riflettere su loro stesse e sulla loro storia porta a mettere nero su bianco le loro idee ed i loro sogni. Il risultato sono etichette bellissime, riconoscibili tra migliaia e da incorniciare.

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Quando il vino è donna: VIGNAIOLE 2.0

Riprendiamo con piacere le nostre interviste incontrando Marika Socci, tosta vignaiola marchigiana, che ci racconta con passione, qualità che la contraddistingue in tutto quello che fa, dal vino alla danza, del nuovo progetto che insieme ad altre vignaiole, ovviamente toste anche loro, ha preso il via un anno fa: Vignaiole 2.0.

“Vignaiole 2.0 nasce da un’idea della mia amica Claudia Benazzoli, che rientrata dal Piemonte da una manifestazione tutta al femminile chiamata Sbarbatelle, ne rimane ispirata e decide di inoltrare 6 lettere a 6 amiche con le quali voleva condividere, creare e crescere insieme.

Noi tutte riceviamo questa sua proposta e, con un pochino di emozione, non ci pensiamo due volte ad approvarla e ringraziarla.

Nasce così, ormai un anno fa, Vignaiole 2.0

E’ un progetto che mette insieme produttrici dinamiche, che si trovano ad affrontare le stesse difficoltà e che voglio raggiungere gli stessi obbiettivi: tutte noi abbiamo lo stesso sogno, ovvero Vivere della nostra passione, portare avanti ciò che le nostre famiglie hanno iniziato e raccontare il nostro territorio attraverso i nostri Vini. Ognuna di noi parte dalle proprie radici ed ha la sua storia da raccontare, storie diverse ma in qualche modo intrecciate, ed è proprio questo il filo conduttore che ci ha unito in questa nuova avventura.

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Sweet Imperial Stout – Borderline Brewery

Che buona questa Sweet Imperial Stout.. 😍
Il colore si vede in tutta la sua bellezza.

I profumi ricordano molto il caffèlatte, quello scaldato nel pentolino sul fuoco e che riporta a momenti passati e di affetto familiare.

Una leggera nota affumicata si accompagna ad una ancora più lieve nota di vaniglia.

In bocca si ripresenta. Una gasatura essenziale. Restano molto a lungo le note del caffè e del cacao in un finale dolce.

Una birra molto piacevole. 10% vol per nulla invasivi.

Peccato averne presa una sola bottiglia 😭.

Abbiamo preso in prestito il disegno del birrificio dalla pagina Facebook (ci piaceva): peccato che non ci sia un sito per avere maggiori info, é in progress.

Ci piace molto anche il logo.

Ragazzi, se volete aggiungere qualche info nei commenti, siete i benvenuti 👍🏻👍🏻👍🏻 Borderline Brewery