Noemi Pizzighella – Vignaiola 2.0 de Le Guiate di Noemi

 

Abbiamo quasi completato la formazione delle Vignaiole 2.0 ed oggi tocca a Noemi Pizzighella, de Le Guaite di Noemi, presentarci il suo vino del cuore:

“Il vino a cui sono più legata è difficile da scegliere, essendo due, ma oggi vi parlerò del nostro TANO.

È un vino nato per necessità e con la ricerca di rappresentare a pieno i nostri terreni e microclimi del vigneto Le Guaite. L’unico vino che produciamo senza appassimento e senza affinamento in legno, ma con solo affinamento in acciaio e bottiglia per minimo 4 anni. Ovviamente stiamo parlando di un Valpolicella fresco, con una freschezza molto importante, con le note classiche di ciliegia ma una mineralità molto spinta grazie ai 3 diversi terreni calcarei e basaltici che ci regalano note speziate di fumé. Ma la firma finale è quella nota vegetale di erba, capperi e salvia caratteristica della vallata di Mezzane. Questa bottiglia inoltre unisce le mie due passioni, il mondo del vino e quello dei cavalli: è infatti dedicato al mio ex cavallo Tano.”

 

Noemi si presenta così:

“Piacere, io sono Noemi!

Avevo otto anni quando scoprii la grande tradizione vinicola della Valpolicella.
Me la ricordo ancora bene la mia prima vendemmia: i grappoli maturi sotto il sole, l’odore del mosto che fermentava, il religioso silenzio che regnava all’interno della barricaia. Da allora molta strada è stata fatta e l’amore per la mia terra e per i suoi frutti non ha fatto che crescere dentro di me giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. Oggi, dopo più di quindici anni di duro lavoro, sento che è giunto per me il momento di prendere in mano le redini di questa azienda e, senza mai dubitare dei valori del passato insegnatimi da mio padre e mia madre, di accompagnarla attraverso la sfide del futuro, per renderla grande nel panorama internazionale.”

Ed ora ci racconta qualche info in più su “Le Guaite” e sulla storia della sua famiglia.

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Diletta Tonello – Vignaiola 2.0 di Cantina Tonello

È il giorno di Diletta Tonello, Vignaiola 2.0 di Cantina Tonello, che ci presenta il suo vino del cuore: CLOE.

“La Durella è il mio vitigno del territorio, tanto semplice, quanto complessa; è un vitigno che si esprime bene nelle bollicine del metodo classico ma che io amo tanto vinificare anche come vino fermo. È una sfida che mi regala ogni anno grandi emozioni e grandi soddisfazioni e non a caso ho legato questo ciò al simbolo della terra, CLOE infatti era la ninfa della terra coltivata: i monti Lessini, di origine vulcanica regalano a un vitigno del genere la grande caratteristica che il terreno vulcanico può dare, non solo la mineralogia o la classica pietra focaia, ma parlo soprattutto della longevità. Ciò che mi piace di questo vino, e che per me ne aumenta l’incanto, è proprio il potere di sopravvivere nel tempo: matura negli anni ma, nonostante il tempo, dentro di se mantiene la sua vena giovane e fresca che le dà l’acidità!”

 

Io sono Cloe, sono la Terra, sono i Monti Lessini, sono il Vulcano, sono la Durella

 

Diletta Tonello, una giovane vignaiola vicentina che produce il suo vino nello splendido paesaggio dei Monti Lessini, area di derivazione vulcanica a cavallo tra le provincie di Vicenza e Verona (VENETO). La cantina si trova nel comune di Montorso Vicentino, piccolo paese pedo-collinare, situato nella Valle del Chiampo.

L’azienda, fondata dal padre Antonio negli anni ’80, oggi vanta di 12 ettari coltivati a vigneto. I vitigni che interessano la produzione di bottiglie aziendali (circa 6 ettari dei 12 totali) sono suddivisi in 2 vitigni autoctoni: la DURELLA e la GARGANEGA, e 4 vitigni internazionali: PINOT GRIGIO, CHARDONNAY, MERLOT e CABERNET. Fin da piccola è partecipe ai lavori in azienda, ed è da qui che nasce la passione per il mondo del vino che la porta a intraprendere studi agrari. Conseguito il diploma di PERITO AGRARIO diventa poi DOTTORE ENOLOGO nel 2013. Dopo gli studi e una serie di vendemmie fuori casa, Diletta è pronta a tornare più carica di esperienze per ricoprire oggi il ruolo di enologo della cantina e direttore commerciale delle vendite.

Qualche info in più:

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Cuvée 741 di Jacquesson

Oh mamma mia.. Cuvée 741 di Jacquesson: più del 50% Chardonnay, il restante se lo dividono più o meno in parti uguali i due Pinot. Extra brut.

Il colore lo vedete.

Al naso un insieme di agrumi, mapo, chinotto e bergamotto, e frutta secca. La nota minerale fa da cornice, quelle importanti che impreziosiscono però non quelle di contorno.

In bocca la bollicina fine accarezza e tutto torna con una dominante aspra ed amara: eccezionale 😍.

Vendemmia 2013. Dégorgement maggio 2018. Sarebbe meraviglioso poterlo bere ogni giorno..

SAISON DUPONT

SAISON DUPONT. Espressione della tradizione brassicola belga con quasi 100 anni di storia e probabilmente presa come riferimento da molti birrai moderni.

In questa birra ci sono la primavera e l’estate 🌻.

Il colore è un caldo giallo d’oro, quasi arancione.

I profumi ricordano i fiori bianchi e le pesche 🍑, bianche e croccanti al morso, poi scorza di limone 🍋 e lievito.

Estremamente bevibile: note fresche di frutta bianca, spezie date dal lievito Dupont (non ne aggiungono), agrumi ed acidità leggera.

Una bomba 💣💥. Il formato della bottiglia è da 75 (in molti lo danno come formato preferibile a quello da 33) e la gradazione è di 6,5% vol. 🍻 Brasserie Dupont

Silvia Zucchi – Vignaiola 2.0 di Cantina Zucchi

Eccoci di nuovo con le Vignaiole 2.0.

Oggi tocca a Silvia Zucchi di Cantina Zucchi presentarci il suo vino del cuore:

“Correva l’anno 2011, primo anno in cantina terminati i miei studi a Conegliano, e fu la mia prima creatura, la mia prima etichetta, dopo giorni di lotta con il mio papà, dalla vinificazione alla scelta della bottiglia, quando nacque lui: RITO, un Lambrusco di Sorbara in purezza ottenuto da una raccolta anticipata. Il nome RITO rappresenta ciò che per noi piccoli artigiani sono tutte le fasi necessarie per produrre un vino, dalla potatura alla fermentazione, dall’imbottigliamento fino alla vendita, che si concludono con il RITO della degustazione di una nostra bottiglia.

 

Ci si può poi soffermare a leggere l’etichetta: “In coppe di cristallo brilla, profuma in ogni sua stilla, il vino è una antico mito, berlo è un moderno rito. Di Dioniso e Bacco sei il mito, che noi rinnoviamo con il Rito. Questa bottiglia è quello scrigno che contiene il frutto del vitigno, il fermento lo trasforma in mito e noi bevendo rinnoviamo il rito. Alza il calice e bevi il bianco e il nero, nel vino è la verità, non è un mistero, il buon vino ha creato questo mito e l’arte di produrlo è sempre un RITO

Ora un po’ di informazioni sulla cantina Zucchi:

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XX Bitter di De Ranke

Oggi birra!

XX Bitter di De Ranke.

Un bel colore aranciato sovrastato da una bella e persistente schiuma bianca.

Il nome anticipa quello che abbiamo trovato nel bicchiere: note verdi, erbacee, di agrumi gialli e di pesca bianca in chiusura.

Al palato un inizio maltato lascia poi la strada libera al luppolo che diventa il protagonista. Struttura molta buona e finale decisamente amaricante. La bocca ne esce asciutta.

Qualcuno la definisce una Belgian IPA: penso sia una definizione corretta 😉

Piacevole la gradazione di 6% vol. Una birra interessante 👍🏻

Flavia Marazzi – Vignaiola 2.0 di Cantina Scuropasso

Tornano le Vignaiole 2.0! È il momento di Flavia Marazzi di cantina Scuropasso ed il suo vino del cuore.

“Il mio vino del cuore è Roccapietra Zero, metodo classico pas dosè da Pinot Nero. Racchiude in sé la storia della mia famiglia, il punto da cui siamo partiti (l’azienda è nata nel 1962 proprio producendo basi spumanti metodo classico da Pinot Nero), la storia della mia terra e del luogo in cui sono nata. Il suo profondo legame con il mio territorio è impresso anche nel nome: Roccapietra. Un nome che è l’unione dei due comuni della Valle Scuropasso storicamente vocati per questa produzione: Rocca De’ Giorgi, dove nel 1865 è nato il primo metodo classico italiano da Pinot Nero, e Pietra De’ Giorgi, sede dell’azienda.

 

È la rappresentazione più sincera di quello che questo vitigno in Valle Scuropasso può esprimere e della passione che papà mi ha trasmesso e che oggi condividiamo.”

Ora qualche info e curiosità:

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