L’Albugnano DOC è diventato SUPERIORE

Novità per Tenuta Tamburnin.

L’Albugnano 549 DOC è cresciuto ed è diventato SUPERIORE.

Abbiamo chiesto a Valeria, anima, mente e corpo di Tenuta Tamburnin, di raccontarci questa nuova etichetta: ecco cosa abbiamo scoperto.

“L’Albugnano DOC Superiore nasce da uve Nebbiolo in purezza. Le viti, allevate a sistema Guyot, crescono su terreni di origine marino–sedimentaria con strati superficiali limoso-sabbioso a carattere calcareo ad un’altitudine di 350 mt ed i grappoli sono soggetti ad un’accurata e severa selezione. La vendemmia avviene manualmente nella prima metà di ottobre. La fermentazione in vasche d’acciaio ha durata di 10-12 giorni (malolattica svolta al 100%) alla quale segue un affinamento di 18 mesi in botte grande ed un successivo periodo di riposo in bottiglia di 6 mesi. Per apprezzarne al meglio le caratteristiche e le qualità si consiglia l’assaggio in un bicchiere molto ampio nel quale si presenterà di un colore granato brillante. Al naso lascia scoprire sensazioni di frutta fresca alternate a note mentolate. Sullo sfondo dolci accenni di spezie. Un sorso nel quale acidità e corpo, in un riuscito equilibrio, vengono sostenuti da una struttura importante. Il tannino dolce avvolge tenacemente il finale. La prima vendemmia, la 2017, è già sul mercato e a breve uscirà la vendemmia 2018. Da abbinare con successo ad agnolotti piemontesi, primi con sughi di cinghiale, faraona e salumi ben stagionati.”

Il progetto Albugnano 549 nasce nel 2017 grazie a 9 produttori, diventati oggi 14.

Riporto qui quanto si può trovare sul sito dell’associazione Home ~ Albugnano 549

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Cosa cambierà per i distillati?

Alambicco mobile POLI

Regole nuove, cosa cambierà?

Emanate nuove norme che cambiano i disciplinari di alcuni dei distillati più apprezzati del mondo.

Le tanto attese novità legislative sul versante della produzione dei distillati sono finalmente arrivate. Novità che non coinvolgono la produzione nostrana di grappa che continua ad essere disciplinata dalle normative europee attualmente in vigore ma che provengono dagli USA, dalla Francia e dal Giappone. La prima novità, dunque, arriva dagli Stati Uniti: diamo il benvenuto al neonato Bourbon Whiskey del Missouri, menzione geografica che si aggiunge a quelle già note del Kentucky e del Tennessee. Sembrava infatti molto strano che uno degli stati più importanti per la coltivazione del mais e – soprattutto- noto per le sue foreste ricche della indispensabile quercia bianca americana fosse senza il proprio whiskey! Un’altra interessante novità, di cui non mi sono chiare ancora le conseguenze sul piano commerciale, giunge dal paese del Sol Levante. È stato promulgato il disciplinare del whisky giapponese al quale tutti i produttori dovranno attenersi per fregiarsi di tale menzione. Esso prevede che il “new make” non superi 95° alcolici e che il suo affinamento avvenga in botti della capacità massima di 700 litri. La novità più rilevante, tuttavia,

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L’Amarone di Terre di Leone

Amarone della Valpolicella di Terre di Leone – Viticultori in Valpolicella Classica – Winery, produttore di grande qualità, pulizia ed eleganza.
Un blend di uve così suddiviso dalla vendemmia 2009: 40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta.

A metà strada tra il granato e il mattone veste il calice di archi a presentare così la sua gradazione di 16,5% vol.

La sua ampiezza olfattiva è ricca di frutta succosa e selvatica, di piccole gemme rosse del bosco, di prugne disidratate, di vaniglia, pepe scuro e chiodo di garofano, di cuoio e carruba. Foglie di tabacco, leggere e dolcemente aromatizzate da toni caldi autunnali. Una sensazione confettata, dalla scorza dura dello zucchero al cuore della mandorla.

Un sorso che trasforma in tatto il profumo: bilanciato alla perfezione, tutto fianco a fianco in un’opera eseguita a regola d’arte, meritevole di un lungo applauso finale.

Per noi Terre di Leone è una certezza, a partire dall’assaggio di DEDICATUM: DEDICATUM – TERRE DI LEONE | per un bicchiere

Cantina Terre di Leone | Vini della Valpolicella

Eugin Distilleria apre a Milano

Sono stato anche io all’inaugurazione del nuovo spazio Milanese di Eugin Distilleria Indipendente e ora ve la racconto.

Una location raccolta e moderna, arredata dai Belli della distilleria – Eugenio e Niccolò – con linee semplici, dagli espositori all’impianto elettrico, che lasciano spazio al vero protagonista: il gin.

In via Casoretto 5, nel quartiere che porta lo stesso nome (in zona Lambrate), una vetrina luminosa richiama l’attenzione: le bottiglie allineate e il bancone che divide lo spazio interno in due ambienti, il primo dedicato alla vendita, il secondo più raccolto e segreto, dedicato agli eventi e alle degustazioni, fanno il resto invitandovi ad entrare.

foto by Carlotta Coppo

Un progetto covato da tempo ma che la storia che tutti conosciamo aveva sempre tenuto nel cassetto, cassetto che fortunatamente si è riaperto lasciando uscire 60 mq dedicati alla degustazione e alla vendita dei gin.

Eugin Distilleria Indipendente, unica distilleria di gin del Nord Italia e una delle pochissime realtà sull’intero territorio nazionale, apre a Meda nel 2017 e si afferma sul mercato con le proprie etichette stagionali e per le importanti richieste di private labels. La continua ricerca, sia sull’arte della distillazione che di nuove botaniche, fanno crescere la distilleria: le numerose richieste per il 2022 sono la dimostrazione del buon lavoro svolto fin qui. Sarà necessario un nuovo alambicco? Staremo a vedere.

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Masetto Doré – Endrizzi e lo Chardonnay

MASETTO DORÉ – Vigneti delle Dolomiti IGP.
100% Chardonnay.
Vigneto situato sulla cima di una collina di Pressano. I grappoli traggono particolare giovamento dall’esposizione a Sud, dall’ottima ventilazione offerta dall’Ora del Garda e dalla limitata produzione. Una resa per ettaro di 50 hl. Le uve sono vendemmiate al raggiungimento della piena maturazione biologica e prima della pressatura vengono selezionate manualmente. I grappoli ben maturi e sani sono scaricati direttamente in pressa soffice a polmone d’aria ed il mosto ottenuto dalla pressatura è fermentato senza decantazione in piccole botti di rovere francese ed acacia ungherese. Il batonnage è effettuato settimanalmente fino a fine dicembre e l’affinamento in legno prosegue fino all’imbottigliamento. Segue una lunga maturazione in bottiglia.

Alla vista un sole d’autunno.

Un profumo forte, deciso e saziante: frutta matura, ananas, pesca gialla, albicocca, poi la veste del legno lascia note di vaniglia e resina che si aggiungono ad un leggero erbaceo di timo, citronella e incenso.

Al palato arrivano in loop i profumi del naso che diventano tattili e sostanza. Un finale che non finisce nel quale accompagnano, a lungo, sensazioni di mandorle e uva passa.
Vendemmia 2018. 14,5% vol.

Endrizzi non sbaglia e si conferma, ancora una volta con questo assaggio, una cantina eccellente: scoprite anche il Masetto 2 Masetto Due di Endrizzi | per un bicchiere

Identità Golose Milano

 

Identità Golose non è solo incontri, convention con chef stellati e dibattiti su argomenti importanti, è anche una vetrina per presentare nuovi prodotti, nuove linee di accessori legati alla ristorazione, eccellenze gastronomiche e conferme di grandi e famose realtà del nostro meraviglioso paese. Anche se l’edizione di quest’anno è stata sicuramente condizionata dalla situazione attuale e dalla non semplice gestione di spazi, distanze, accessi e restrizioni, ha saputo portare novità e conferme al visitatore.

Noi, da visitatori, vi raccontiamo i nostri assaggi e le nostre impressioni.

La sezione vino pensiamo sia stata purtroppo la più penalizzata (in termini di presenze) ma siamo riusciti a trovare comunque alcune chicche: il consorzio del Timorasso ha proposto una bella selezione di etichette giovani ed evolute tra le quali abbiamo molto molto (è volutamente ripetuto) apprezzato 2 produttori su tutti, Claudio Mariotto ed Ezio Poggio (produttori che non hanno certo bisogno di presentazioni). L’assaggio della vendemmia 2019 sottolinea con estrema chiarezza come il terreno marchi e caratterizzi l’uva, come una pianta riesca ad assorbire unicità del territorio che trasformerà un vino in un’opera unica. Il Derthona di Mariotto si presenta ricco e profondo, con note di frutti gialli, anche maturi e tropicali, e qualche cenno pietroso. Un sorso generoso e complesso ma con una morbidezza che chiude su note mandorlate. Archetipo di Ezio Poggio si presenta invece fresco e minerale, un naso nel quale si mostrano con prepotenza gli agrumi e le note verdi. Un sorso minerale, sapido e con una vena acida ben amalgamata in un sorso sempre invitante. Ezio Poggio | Produttore di Timorasso in Val Borbera – Home

Tra le etichette evolute merita sicuramente un forte applauso il Derthona 2007 – di Claudio Mariotto – che dimostra il grande potenziale di questo vitigno: un’evoluzione che amplia le sensazioni fruttate della vendemmia recente portandole a livelli di sovra maturazione delle uve, note passite eleganti legate ad una struttura densa nella quale non manca un sostegno acido. Un assaggio inaspettato e per il quale ringraziamo Simone Chiesa, cellar manager dell’azienda. Claudio Mariotto Viticoltore in Vhò

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Strada Ferrata: il distillato brianzolo

 

Strada Ferrata è una distilleria artigianale che affonda le sue radici nel mondo della birra: Agostino Arioli è uno dei pionieri della birra artigianale italiana, fondatore nel 1996 del Birrificio Italiano, Benedetto Cannatelli, insieme al team di Railroad Brewing Co., porta avanti un birrificio artigianale con una forte identità locale. Anche in Strada Ferrata, con il contributo importante di Marco “Draco” Giannasso, tutto ha inizio con una birra. I New Make e gli whisky nascono, infatti, dalla distillazione di un fermentato di cereali, che altro non è che una birra non luppolata. Due binari paralleli che partono da una base comune, due prodotti distinti ma con la stessa filosofia produttiva e attenzione alle materie prime. Il sogno è diventato realtà nel 2021.

Siamo stati anche noi all’inaugurazione avvenuta lo scorso fine settimana e vi raccontiamo le nostre impressioni.

Una location molto bella, moderna, calda e accogliente.

Sala cottura e di distillazione in bella vista: strumenti di lavoro tirati a lucido e pronti a cogliere gli sguardi a forma di cuore dei visitatori.

Il nostro cicerone è stato Marco, responsabile della produzione (per chi non lo conoscesse, nel mondo birraio è l’ideatore di Draco’s Cave, un progetto di affinamento di birra in legno) che ci ha guidato nel tour della distilleria e nell’assaggio dei 6 NEW MAKE.

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