Sabina Yausheva e il suo MADRE MARTINI

È di nuovo tempo di un drink che, in questo caso, esalta l’olio extra vergine di oliva grazie ad una delle migliori bartender in Italia.

Sabina Yausheva, bar manager del DRY Milano fotografata da Andrea di Lorenzo, ci regala qualcosa di nuovo e originale, il suo MADRE MARTINI.

INGREDIENTI:

40 ml gin
10 ml acqua di pomodoro
10 ml liquore St.Germain
5 ml salamoia di olive nere
3 gocce di olio EVO Vibianini

Bicchiere: coppa Martini
Garnish: fiori di gypsophila


PREPARAZIONE:

Il drink si prepara con la tecnica dello stir and strain. Versare in un mixing glass tutti gli ingredienti con tanto ghiaccio e miscelare con un barspoon. Una volta raggiunta la giusta diluizione, versare il tutto in una coppa Martini ghiacciata, depositare sopra 3 gocce di olio EVO Vibianini e decorare con fiori di gypsophila.
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AMATIVO – I 2 cuori di Cantele

AMATIVOCantele Winery
“Nel non detto di un discorso appena sussurrato ci sono sempre due cuori, uno riceve leggendo tra le righe e l’altro tenta di non svelarsi troppo. Questa dinamica è la stessa che innesca i cortocircuiti tra persone. Ogni relazione umana poggia non tanto sulle parole pronunciate quanto su quelle rimaste taciute.
Quell’infusione di silenzi, quel ritmo pieno di penombra color rubino è l’Amativo, il vino ottenuto da uve Primitivo e Negroamaro del Salento. La violetta e la rosa frementi adornano la presa sicura di questo armonico discorso, in parte silenziatosi e, dunque, fattosi vino. L’Amativo è la coniugazione dell’atmosfera antica dei paesi del sud nella controra, ovvero il momento della giornata da tutti accettato come una tregua durante gli assedi del vivere quotidiano. Una specie di concerto di silenzio, eseguito perfettamente da un’orchestra fatta di svariati tipi umani.
Quando tutto riposa, le parole sono richiamate a raccolta per lasciare il posto alla quiete lentissima ed a tratti surreale che aleggia tra i filari, dove le nuvole e le ombre passano per il piacere di vagare sino in fondo, il piacere di risalire la corrente verso l’inizio del tempo”

Dopo questa presentazione ricca d’amore e poesia, tratta dal sito del produttore, vi racconto il vino.

Un profondo granato impenetrabile.
Dominatrici al naso son le spezie, intensa la verve del pepe nero e del chiodo di garofano, segue una punta di anice, poi noce brasiliana e cera d’api. Una bruciatura dolce che porta alla mente il croccante scrigno della crema catalana. Fiori scuri e carnosi. Read More “AMATIVO – I 2 cuori di Cantele”

Rayon – un Vintage Prié Blanc

Poi dicono che i vini bianchi non si possono conservare a lungo..

Lo guardi e lo vedi nel suo freddo paglierino con bagliori verdi.

Un naso in equilibrio tra i fili verdi dei prati e le taglienti schegge delle rocce: pietre e muschio, cenere, grafite ed un velo sulfureo. Brezza fresca sotto un cielo pieno d’azzurro.

Un sorso inizialmente minerale ed erbaceo si arricchisce di frutta gialla sciroppata come pesca e mango. Finale evoluto nel quale chiude una gradevole nota di armellina.

Blanc de Morgex et de La Salle.

RAYON.

Vendemmia 2013. 12% vol.

Cave Mont Blanc
Ci togliamo il cappello e, con un inchino, ringraziamo. Eccezionale

 

BASIL 75 – un French giapponese

Nuovo drink dal QVINTO di Roma, questa volta creato dal barman Riccardo Martellucci: ecco a voi BASIL 75

INGREDIENTI:
6 cl Roku Gin
3 cl succo di limone
2 cl sciroppo di bergamotto
6 foglie di basilico
Albume
Top Franciacorta Brut

Bicchiere
: Tumbler alto
Garnish: foglia di basilico e una rondella di lime essiccata

PREPARAZIONE:
Versare il Roku Gin in uno shaker con il succo di limone, lo sciroppo di bergamotto e le foglie di basilico. Pestare il basilico con un mudler, versare l’albume e shakerare il tutto vigorosamente. Filtrare il drink con un colino, per eliminare tutti i residui del basilico e versare nel bicchiere tumbler alto. Completare con del Franciacorta Brut a colmare e decorare con basilico e una rondella di lime essiccata.

IL DRINK:

Un twist, una rivisitazione d’autore in chiave giapponese per il classico French 75, realizzato da Riccardo Martellucci, bartender di QVINTO a Roma, un drink pensato per la fascia di aperitivo, ma anche per Read More “BASIL 75 – un French giapponese”

Peter Luis – il Verdicchio Socci

Peter Luis
Verdicchio
Azienda Vitivinicola Socci
Vendemmia 2016. 40 mesi sui lieviti. Brut.
Lo vedi nel sua doratura ricca di movimento finissimo e perpetuo.
Una complessità nei profumi e nei sapori piena di fiori e frutti, margherite e pesche bianche, anice e pere, agrumi amari ed erbe aromatiche, una punta di garofano. Una chiusura amara, ma questa cosa è scontata e fa parte del suo buono.
Bollicine che altro non sono che i sassolini bianchi di Pollicino, quei sassolini che ti riportano a casa, quella casa che solo sulla carta è della famiglia Socci ma che è aperta a tutti coloro che vogliono conoscere il Verdicchio e tutto quello che ha da raccontare.

Marika Socci Vignaiole 2.0 Vignaioli Indipendenti Fivi

La scorsa estate siamo stati a trovare Marika e Luigi e qui lo abbiamo raccontato: I volti del Verdicchio di Marika Socci | per un bicchiere

Knappogue Castle whiskey – smack!


DALL’IRLANDA IL KNAPPOGUE CASTLE WHISKEY: TRE DISTILLAZIONI E LA COLLINA DEL BACIO

Knappogue Castle è un single malt whiskey irlandese ottenuto da malto d’orzo con l’aggiunta dalla purissima acqua delle terre d’Irlanda. Il nome deriva dal legame della famiglia Andrews con il Castello di Knappogue a cui li lega una tradizione ancestrale. Tradizione così forte che, ancora oggi, ogni bottiglia riporta la firma di Mark Andrews III. Knappougue, che si pronuncia Nah’ Pogue, in gaelico significa ‘la collina del bacio‘ ed è distribuito in Italia da Pallini Spa. Distillato in discontinuo per tre volte in alambicchi di rame, viene invecchiato per 16 anni in speciali botti di quercia.

Nel processo produttivo, che avviene senza aggiunta di coloranti, non è prevista una filtrazione a freddo e l’essiccamento senza alcuna aggiunta di torba. Il risultato è un whiskey dal colore dorato, un limpido bronzo chiaro, che profuma di uva bianca e sambuco con sfumature di vaniglia e note finali acerbe.

Un gusto morbido con note persistenti di sherry e di nocciole, poi pesche e albicocche disidratate in un finale morbido e vanigliato decisamente persistente. Il Knappogue Castle 16yo Twin Wood è un single malt Irish whiskey invecchiato per 14 anni in botti ex-bourbon ai quali seguono altri 2 anni in botti ex-sherry Oloroso, prima di essere imbottigliato ad una gradazione di 40% vol. senza essere filtrato.
www.pallini.com |

POLUGAR, il PADRE della Vodka

Prima del 1895, la vodka era un distillato di cereali prodotto in alambicchi di rame, proprio come il single malt whisky, e veniva chiamata ‘Bread-Wine‘ o ‘Polugar‘. Polugar venne proibito in Russia dal 1895, anno in cui fu introdotto il monopolio di Stato e si iniziò a utilizzare solamente alcol etilico rettificato per la produzione della vodka. Tutte le distillerie tradizionali, con i loro alambicchi di rame, vennero distrutte. Si iniziò a produrre alcol usando tecnologie moderne, utilizzando il processo di distillazione a colonna, e le ricette con cui la nobiltà preparava i distillati di cereali vennero dimenticate. Solamente l’alcol puro al 96% (alcol etilico) può essere usato per la produzione di vodka: è insapore e inodore.

La Polugar è prodotta in Polonia: qui è stata ricreata una distilleria tradizionale, utilizzando tecnologie del XIX secolo. La distilleria privata Rodionov & Sons si trova in una foresta, accanto a un antico palazzo e lontano da altri stabilimenti industriali, strade e città. In quanto a sapore, Polugar non assomiglia alla vodka moderna e non si avvicina a nessuna bevanda alcolica disponibile al giorno d’oggi. E’ una bevanda alcolica più antica, prodotta nell’era in cui tutti i distillati di cereali venivano realizzati usando alambicchi di rame. La parola ‘Polugar’ significa in russo “bruciato a metà” e indica un’antica usanza dei distillatori russi per cui si scaldavano due porzioni della bevanda e vi si dava fuoco fino a che non terminava di bruciare.

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