STARITSKY & LEVITSKY VODKA

Una rinomata vodka ucraina nel “dream team” di Spirits&Colori

Una nuova etichetta in catalogo per l’azienda reggiana specializzata nella selezione, importazione e distribuzione di eccellenze ricercate. Una proposta di pregio a sostegno di un’impresa che non si lascia travolgere dagli eventi e che prosegue con dedizione e coraggio nella produzione di un liquore super premium

Un nuovo prodotto di altissimo pregio scalda la squadra e il cuore di Spirits & Colori, l’azienda italiana con sede a Reggio Emilia specializzata nella selezione, importazione e distribuzione sul territorio nazionale di distillati destinati a cocktail bar, trendy lounge bars e ristoranti stellati.

Entra infatti  nel  “dream team” di Spirits & Colori STARITSKY&LEVITSKY VODKA, un prodotto di fascia super premium che arricchisce l’ampio e selezionatissimo catalogo per regalare esperienze di gusto inedite e di sicuro effetto. Non si tratta di un semplice spirit commerciale, ma di un prodotto estremamente curato, proveniente da puro grano ucraino raccolto in agosto e coltivato nella pregiata terra nera che caratterizza il suolo dell’Ucraina (Chernozem), capace di conferire una nota distintiva all’alcool alla base di un distillato inconfondibile. Merito anche dell’acqua viva, di sorgente, proveniente dai Carpazi, filtrata con sabbia di quarzo e purificata naturalmente, senza distillazione, conferendo così al prodotto note peculiari ben definite, non presenti in altre proposte sul mercato.

Le caratteristiche

Realizzata in piccoli lotti, la VODKA STARITSKY&LEVITSKY nel suo segmento premium evidenza alla percezione olfattiva una nota alcolica leggera e non invasiva che lascia percepire un sentore delicato di erbe aromatiche. La sua morbidezza al gusto rilascia al palato una percezione di freschezza, dove spezie e Read More “STARITSKY & LEVITSKY VODKA”

BVL – il Bovale di Quartomoro

Quartomoro di Sardegna nasce come cantina didattica di Piero Cella, substrato sperimentale e di ricerca dell’enologo; si pone come fabbrica di idee, di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda. L’intreccio di rapporti professionali e sociali produce una serie di prodotti derivanti dalle uve, che mirano ad essere le pietre miliari della produzione sarda.

Ricordo ancora l’odore settembrino dell’Enopolio di Arborea… un mix di uva, mosto e vinaccia. Non era un bel periodo, perché mio padre sarebbe stato molto assente. I torchi, le pigiatrici, le vasche e le botti fanno parte della memoria enoica; penso e mi confermano in tanti, che fosse tutto un grande progetto, frutto della razionalità, a volte dei limiti culturali, dell’incoscienza, ma del tempo trascorso e delle idee metabolizzate da grandi uomini del vino…

Oggi, in Arborea, trasformiamo le uve con grande semplicità, affiancando e accompagnando la natura in silenzio e con grande rispetto. Vinifichiamo autentiche perle viticole, con l’intento di metterne in evidenza le note varietali. Quando un vino non segue l’iter regolare è per me sempre una sconfitta, una grande delusione… una canzone disturbata da una stonatura e Luciana e io, cantinieri plasmatori delle nostre bottiglie, proviamo ad ottenere una sinfonia regolare, senza cercare gli accenti e le forzate perfezioni organolettiche, ma l’essenza dell’uva di Sardegna.”

Piero Cella, con queste parole, riesce a trasmettere la passione, le emozioni e l’amore per la terra, per la natura e per la vigna: ha aperto il famoso cassetto e con fatica ha creato la sua azienda che continua, giorno dopo giorno, sfida dopo sfida, a produrre dei veri tesori enologici, vini che sono la chiara espressione della terra sarda.

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10 anni di BAGNA CAUDA DAY

LA PIÙ GRANDE BAGNA CAUDA COLLETTIVA IN CONTEMPORANEA AL MONDO COMPIE 10 ANNI

 IN 150 LOCALI AD ASTI, IN PIEMONTE, NEL MONDO AL PREZZO DI 28 EURO. NOVITÀ: LA BAGNA SOVRANA, UN MENU COMPLETO CON AL CENTRO LO STORICO PIATTO DELLA TRADIZIONE CHE PIACE ANCHE A PAPA FRANCESCO

Il Bagna Cauda Day compie 10 anni! Un traguardo importante che si festeggerà nei due week end del 25, 26, 27 novembre e del 2, 3, 4 dicembre. Lo slogan del bavagliolone 2022, disegnato dall’artista Carlotta Castelnovi, ricorda che in quel periodo si giocano i Mondiali di calcio in Quatar e gli italiani, esclusi, si consoleranno con la «Bagna Mundial».

Il Bagna Cauda Day è un evento ironico, complesso e articolato, ma soprattutto divertente: dal 2013, è organizzato dall’Associazione culturale Astigiani, coinvolge molte migliaia di appassionati e si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana di novembre e il primo di dicembre per celebrare il rito collettivo della Bagna Cauda. Nel 2013 furono 3000 i commensali, l’anno dopo 10.000 e poi via crescendo, superando anche gli anni della pandemia, fino ai ventimila del 2021.

È un piatto amato anche da papa Francesco che sarà ad Asti il 19 e 20 novembre in visita privata ai parenti. Il pontefice, con origini astigiane, una volta raccontò scherzosamente di essersi recato, da arcivescovo di Buenos Aires, in un convento di suore italiane dove mangiò la bagna cauda. L’ha anche citata con simpatia da papa durante l’incontro con una delegazione astigiana a Roma.

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Un pugno di mosche EPOKALE

Siamo rimasti con un pugno di mosche

Lunedì mattina, direzione Modena, dopo essere usciti dalla cupola nebbiosa che ci ha accompagnato fino a Lodi, il cellulare ci ricorda che alle ore 10 ci dobbiamo attivare per non perderci una grande occasione: entrare in possesso di una tanto sognata bottiglia di #Epokale 2015 di Cantina Tramin. Sosta al parcheggio di Fontanellato e alle 9:55 pronto a premere il tasto “acquista”: ci siamo, il conto alla rovescia è partito, i minuti scorrono e continuo ad aggiornare la pagina in attesa di vedere la bottiglia disponibile all’acquisto.
Sono le 10:00, appare il prezzo, 150€ (penso “mannaggia!” ma tant’è) clicco più velocemente che posso, preso!! Evviva!! Eh no, la gioia si trasforma in incazzatura perché non ho preso nulla, non sono mai riuscito a concludere il pagamento, tutto impallato. Ritento, sarò più fortunato. 10:04 bottiglie finite (ma quante ce ne erano disponibili??). I sognatori come me ci sono rimasti male. Gli amanti del vino come me ci sono rimasti male. Probabilmente ci sono rimasti male anche gli speculatori che si buttano a capofitto su queste opportunità solo per mettere in tasca dei quattrini senza nulla fare. Mi auguro che almeno la cantina sia soddisfatta della vendita straordinaria e probabilmente da record, almeno per ciò che riguarda il tempo. Spero solo di non trovare la bottiglia in vendita la prossima settimana sui famosi siti di aste a prezzo doppio, siti sui quali, per me, possono anche restare. Pazienza, abbiamo ripreso subito dopo il nostro viaggio e ci siamo consolati con delle bollicine d’oltralpe. La cosa triste è che probabilmente ci saranno sempre più gestioni di vendita come questa e sempre più persone che resteranno con un pugno di mosche. A bocca asciutta. 

60 20 20 – il Bordolese secondo Zýmē

“Il nome Zýmē proviene dal greco e significa “lievito”, elemento fondamentale nel mondo dell’enologia, ma anche elemento simbolico che richiama la naturalità, valore basilare nel percorso lavorativo ed esistenziale di Celestino Gaspari e il fermento, inteso come attitudine continua alla trasformazione. In sintonia con questa filosofia, il logo dell’azienda rappresenta una foglia di vite in cui è inscritto un pentagono, simbolo dei cinque elementi principali per la produzione del vino: uomo-vite-terra-sole-acqua.

Ristabilire un perfetto habitat dove uomo e natura sono in perfetta simbiosi è, infatti, il punto di partenza e di arrivo di un nuovo umanesimo della terra, di cui Celestino Gaspari e Zýmē si fanno portatori e che ha come obiettivo quello di instaurare un rinnovato rapporto con l’ambiente dove l’uomo è il naturale custode del territorio: colui che lo protegge, ma anche colui che è capace di rinnovarlo, reinterpretandolo.

Ecosostenibilità delle pratiche colturali e leggibilità del prodotto finale attraverso la conoscenza dei processi di produzione e il rispetto dei tempi della natura sono i cardini dell’approccio di Zýmē alla produzione del vino, visto come elemento e simbolo di un vivere semplice e in sintonia con la terra, in un momento storico in cui l’uomo, frastornato dall’opulenza di un falso benessere, rischia la sua stessa sopravvivenza.

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40 vendemmie per il BRICCO

1982-2022: 40 VENDEMMIE DI BRICCO DELL’UCCELLONE

 Ci sono vini che si fanno amare al primo assaggio. Che si fanno ricordare. Che entrano nella storia. Vini che la storia, in qualche modo, sanno plasmarla. È il caso del Bricco dell’Uccellone di Braida, prima vendemmia 1982, esattamente 40 anni fa.

In un contesto in cui la Barbera era considerata un vitigno di scarso prestigio, l’avanguardista Giacomo Bologna reinterpretò il potenziale di quest’uva con una visione aperta alla modernità e all’internazionalità.

Giacomo seppe pensare in grande: la sua “ricetta” si basò sulla selezione dei cru, le rese molto più basse dell’ordinario e l’affinamento del vino in barrique di rovere francese per donare al vino eleganza e struttura. Questi furono gli strumenti principali per rivendicare dignità e dare nuova enfasi a uno dei vitigni principali del Piemonte, inaugurando per la Barbera una fase rivoluzionaria che fu presto presa ad esempio da gran parte degli altri produttori.

Tre anni dopo la prima vendemmia, all’uscita in commercio di questa bottiglia che all’epoca era etichettata come “vino da tavola”, il successo fu travolgente. I riconoscimenti iniziarono a piovere immediatamente sul Bricco dell’Uccellone, tanto che la giornalista inglese Jancis Robinson, nel suo Oxford Companion to Wine, alla voce Barbera scrive: “L’uomo che per primo mise la Barbera sul piedistallo, dimostrando che era un vino serio, fu Giacomo Bologna dell’azienda Braida, il cui Bricco dell’Uccellone fu la prima Barbera a essere commercializzata a livello internazionale”.

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Il Barolo Anniversario di Mauro Molino

Il Barolo Anniversario di Mauro Molino, la finezza e la freschezza di un grande vino piemontese svelato in quantità limitata

In occasione del 40° anniversario dell’azienda, Mauro Molino presenta un’edizione limitata di Barolo Anniversario.

“Oggi sono passati 40 anni dalla prima bottiglia di Mauro Molino.

In quarant’anni ci sono state cose che sono rimaste immobili e altre che si sono incredibilmente evolute: la passione e la dedizione che mettiamo per la gestione della vite e per la produzione vinicola sono sempre le stesse ma, in quarant’anni, ci siamo migliorati, abbiamo raggiunto nuovi consumatori e fatto spazio a nuovi progetti e prodotti, nati dalle intuizioni delle nostre giovani menti.

Il Barolo Anniversario vuole celebrare i nostri genitori, Mauro e Maria Luisa, che con il loro duro lavoro tanto ci hanno ispirato in questi anni.

Per la produzione di questo vino, abbiamo deciso di affidarci a una delle vigne più storiche dell’azienda (piantata nel 1971): una vigna che ci ha visti crescere e che noi abbiamo visto evolvere, una vigna che affonda le sue radici nel terreno calcareo-marnoso in grado di trasmettere eleganza e complessità alla pianta e, conseguentemente, al vino.

La produzione del nostro Barolo Anniversario è limitatissima: 0,2 ettari di vigneto da cui abbiamo prodotto 1000 bottiglie. Per questo vino così speciale, abbiamo riproposto la prima etichetta ideata da Mauro Molino e lanciata sul mercato nel 1982. In vendita ci sono solo novecentonovantanove bottiglie, la millesima la apriremo tra altri 40 anni.

Nel frattempo, è gelosamente custodita nella nostra cantina.”

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