Ayala Blanc de Blancs 2016

Uno Champagne Blanc de Blancs millesimato, dalla ricchezza e dall’equilibrio ammalianti

La Maison di Champagne Ayala è stata fondata nel 1860 da Edmond de Ayala e da sua moglie. I membri della famiglia Ayala si impegnano con passione da generazioni per produrre Champagne di grande eleganza, i quali vengono apprezzati in tutto il mondo, in particolar modo in Inghilterra, dove Ayala fu il fornitore ufficiale della famiglia reale. Nel 2005, la Maison Ayala venne acquisita dall’azienda familiare Bollinger. Situata ad Aÿ, tra vigneti prestigiosi, la Maison di Champagne Ayala ha scritto la sua storia. Una delle più antiche Maison di Champagne che continua a trasmettere i valori di indipendenza, eccellenza e innovazione di generazione in generazione. Freschezza ed eleganza sono le parole chiave che definiscono lo stile degli Champagne Ayala in tutto il mondo.

Questo Blanc de Blancs d’Ayala, prodotto solo durante annate eccezionali e quindi in quantità limitate, esalta l’eleganza e l’espressione massima dei grandi terroir della Côte des Blancs in Champagne. Questa cuvée è prodotta con uva proveniente da vigneti a Oger, Chouilly, Cramant, Cuis e Grauves.

Questo Blanc de Blancs d’Ayala, 100% Chardonnay, viene fatto invecchiare in cantina per 6 anni sui lieviti. Il dosaggio è di 6 g/litro.

Il colore risulta di una tonalità di oro bianco brillante, e viene accompagnato da un’effervescenza molto delicata.
Al naso risulta complesso e unisce fragranze di limone maturo, cedro e gelsomino con fini note di miele (miele d’acacia) e pepe (pepe di Timut).
L’attacco in bocca ammalia con la sua precisione ed equilibrio. La bocca, ampia e golosa, svela aromi di frutto della passione, agrumi, spezie ma anche di crostata di prugne mirabelle. Il finale è persistente con una dolce mineralità gessosa.

Ideale come aperitivo, il Blanc de Blancs 2016 di Ayala si abbina perfettamente al rombo al burro bianco, al tacchino con indivia e lime, al crottin di Chavignol o alla pavlova con frutti esotici.

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Se preferite la versione in rosa Ayala Brut Rosé Collection n.14 2014 | per un bicchiere

ALTA LANGA COCCHI tra i 100 del Mondo

PAS DOSÉ ALTA LANGA DOCG COCCHI 2014 TRA I MIGLIORI 100 VINI AL MONDO SECONDO WINE ENTHUSIAST

Il metodo classico Alta Langa DOCG Pas Dosé Cocchi millesimo 2014 è nella lista “The Enthusiast 100 – The Best Wines of 2022” di Wine Enthusiast, rivista di vini tra le più lette e autorevoli negli Stati Uniti.  

Il Pas Dosé 2014 Cocchi è l’unico Alta Langa in classifica, tra 19 spumanti da tutto il mondo di cui 7 italiani; 16 in tutto i vini italiani presenti nella lista. Su 21mila vini degustati alla cieca, prodotti in 17 diversi paesi, dalla Nuova Zelanda al Canada, dal Cile al Sudafrica, “The Enthusiast 100” mette in primo piano i vini giudicati “più convincenti e piacevoli”. 

Il punteggio ottenuto quest’anno dal Pas Dosé è di 95. Ma tutti gli Alta Langa di Cocchi hanno ottenuti punteggi sopra i 90, dimostrando la grande coerenza qualitativa della produzione della casa spumantiera astigiana: 95 punti anche per l’Alta Langa DOCG Rösa di Cocchi millesimo 2016; all’Alta Langa DOCG Totocorde 2015 sono stati assegnati 92 punti e all’Alta Langa DOCG Bianc ‘d Bianc 91. 

Fatto con uve Pinot Nero – scrive la giornalista Kerin O’Keefe nella sua recensione – questo spumante vivissimo si apre con delicati sentori primaverili di fiori di campo e note agrumate con un soffio di brioche. Asciutto e concentrato, il palato è vibrante, con mela McIntosh, melograno, spezia e scorza d’arancia racchiusi da un’elegante e persistente perlage. L’acidità vivace gli dona un corpo brioso e pieno di vita”.  Read More “ALTA LANGA COCCHI tra i 100 del Mondo”

Bellavista Rosé – Franciacorta che piace

Bellavista nasce in franciacorta nel 1977 per volontà dell’imprenditore Vittorio Moretti che decide in quell’anno di trasformare in azienda una piccola attività vitivinicola fondata su alcuni ettari di proprietà di famiglia ubicati sulla collina Bellavista, così denominata per la splendida posizione che, da un unico punto, abbraccia il lago di Iseo e l’intera pianura padana sino alla catena delle Alpi. Con lungimiranza, Vittorio Moretti dedica particolare attenzione all’acquisto di nuovi vigneti sino ad arrivare agli attuali 203 ettari vitati, compresi nella zona di vocazione dei “franciacorta”.

Nel 1981 Vittorio Moretti incontra l’enologo Mattia Vezzola che nello stesso anno entra a far parte dell’azienda ed il suo ruolo sarà determinante per la definizione dello stile di bellavista. Nel 2007 a Mattia Vezzola è stato attribuito l’importante riconoscimento alla carriera da parte della guida  vini d’italia del gambero rosso-slow food- come “enologo dell’anno”.

Il rispetto delle tradizioni si concretizza nel recupero di un gesto unico, riconosciuto nel mondo come rara espressione di finezza, equilibrio ed eleganza: l’utilizzo di presse tradizionali garantisce una delicata spremitura delle uve ed un particolare frazionamento dei mosti. A primavera, quando si creano le cuvée, Bellavista dispone di un patrimonio mediamente di novanta selezioni, parte delle quali fermentate in piccole botti di rovere. Read More “Bellavista Rosé – Franciacorta che piace”

BVL – il Bovale di Quartomoro

Quartomoro di Sardegna nasce come cantina didattica di Piero Cella, substrato sperimentale e di ricerca dell’enologo; si pone come fabbrica di idee, di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda. L’intreccio di rapporti professionali e sociali produce una serie di prodotti derivanti dalle uve, che mirano ad essere le pietre miliari della produzione sarda.

Ricordo ancora l’odore settembrino dell’Enopolio di Arborea… un mix di uva, mosto e vinaccia. Non era un bel periodo, perché mio padre sarebbe stato molto assente. I torchi, le pigiatrici, le vasche e le botti fanno parte della memoria enoica; penso e mi confermano in tanti, che fosse tutto un grande progetto, frutto della razionalità, a volte dei limiti culturali, dell’incoscienza, ma del tempo trascorso e delle idee metabolizzate da grandi uomini del vino…

Oggi, in Arborea, trasformiamo le uve con grande semplicità, affiancando e accompagnando la natura in silenzio e con grande rispetto. Vinifichiamo autentiche perle viticole, con l’intento di metterne in evidenza le note varietali. Quando un vino non segue l’iter regolare è per me sempre una sconfitta, una grande delusione… una canzone disturbata da una stonatura e Luciana e io, cantinieri plasmatori delle nostre bottiglie, proviamo ad ottenere una sinfonia regolare, senza cercare gli accenti e le forzate perfezioni organolettiche, ma l’essenza dell’uva di Sardegna.”

Piero Cella, con queste parole, riesce a trasmettere la passione, le emozioni e l’amore per la terra, per la natura e per la vigna: ha aperto il famoso cassetto e con fatica ha creato la sua azienda che continua, giorno dopo giorno, sfida dopo sfida, a produrre dei veri tesori enologici, vini che sono la chiara espressione della terra sarda.

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60 20 20 – il Bordolese secondo Zýmē

“Il nome Zýmē proviene dal greco e significa “lievito”, elemento fondamentale nel mondo dell’enologia, ma anche elemento simbolico che richiama la naturalità, valore basilare nel percorso lavorativo ed esistenziale di Celestino Gaspari e il fermento, inteso come attitudine continua alla trasformazione. In sintonia con questa filosofia, il logo dell’azienda rappresenta una foglia di vite in cui è inscritto un pentagono, simbolo dei cinque elementi principali per la produzione del vino: uomo-vite-terra-sole-acqua.

Ristabilire un perfetto habitat dove uomo e natura sono in perfetta simbiosi è, infatti, il punto di partenza e di arrivo di un nuovo umanesimo della terra, di cui Celestino Gaspari e Zýmē si fanno portatori e che ha come obiettivo quello di instaurare un rinnovato rapporto con l’ambiente dove l’uomo è il naturale custode del territorio: colui che lo protegge, ma anche colui che è capace di rinnovarlo, reinterpretandolo.

Ecosostenibilità delle pratiche colturali e leggibilità del prodotto finale attraverso la conoscenza dei processi di produzione e il rispetto dei tempi della natura sono i cardini dell’approccio di Zýmē alla produzione del vino, visto come elemento e simbolo di un vivere semplice e in sintonia con la terra, in un momento storico in cui l’uomo, frastornato dall’opulenza di un falso benessere, rischia la sua stessa sopravvivenza.

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PICOTENER – il Nebbiolo dimenticato

Raro. Complesso. Dimenticato.

Questi sono i tre aggettivi che accompagnano il Picotener.

Sottovarietà di Nebbiolo caratterizzato da resa inferiore rispetto alle altre varietà e vigore vegetativo più basso – quindi elevata complessità d’allevamento – ma più resistente alle basse temperature e maggiore intensità aromatica e di colore.

Queste caratteristiche hanno fatto sì che questo biotipo di Nebbiolo sia diventato quasi introvabile.

Come per tutte le cose rare e difficili si trova sempre qualche coraggioso (o cocciuto) che investe tempo, passione e denaro per dare luce a quello che è stato nel buio per troppo tempo: Enrico Serafino è il primo produttore a proporre il Picotener Langhe Nebbiolo doc riconsegnandogli una nuova prestigiosa opportunità.

Alcuni anni fa furono piantati due vigneti di Picotener che sono stati vinificati a livello sperimentale già nelle vendemmie 2015 e 2016: questo ha permesso di verificarne il valore qualitativo e definirne il processo tecnico di affinamento.

Picotener è un Nebbiolo diverso e autoctono del Canavese, quindi vera espressione del Piemonte. Read More “PICOTENER – il Nebbiolo dimenticato”

VRM – il Vermentino di QUARTOMORO

Quartomoro di Sardegna nasce come cantina didattica di Piero Cella, substrato sperimentale e di ricerca dell’enologo; si pone come fabbrica di idee, di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda. L’intreccio di rapporti professionali e sociali produce una serie di prodotti derivanti dalle uve, che mirano ad essere le pietre miliari della produzione sarda.

Ricordo ancora l’odore settembrino dell’Enopolio di Arborea… un mix di uva, mosto e vinaccia. Non era un bel periodo, perché mio padre sarebbe stato molto assente. I torchi, le pigiatrici, le vasche e le botti fanno parte della memoria enoica; penso e mi confermano in tanti, che fosse tutto un grande progetto, frutto della razionalità, a volte dei limiti culturali, dell’incoscienza, ma del tempo trascorso e delle idee metabolizzate da grandi uomini del vino…

Oggi, in Arborea, trasformiamo le uve con grande semplicità, affiancando e accompagnando la natura in silenzio e con grande rispetto. Vinifichiamo autentiche perle viticole, con l’intento di metterne in evidenza le note varietali. Quando un vino non segue l’iter regolare è per me sempre una sconfitta, una grande delusione… una canzone disturbata da una stonatura e Luciana e io, cantinieri plasmatori delle nostre bottiglie, proviamo ad ottenere una sinfonia regolare, senza cercare gli accenti e le forzate perfezioni organolettiche, ma l’essenza dell’uva di Sardegna.”

Piero Cella, con queste parole, riesce a trasmettere la Read More “VRM – il Vermentino di QUARTOMORO”