Lo abbiamo aperto e lo abbiamo lasciato respirare. Tappo distrutto. Vendemmia 1964.
Il colore è granato con corona mattone.
Al naso ci sono le note terrose, di pellame, tamarindo, una prugna viola molto matura, una nota alcolica di frutti sotto spirito. Col passare del tempo i frutti si fanno più piccoli e selvatici a ricordar le more. Tutto comunque molto leggero.
In bocca è liquido. Frutti rossi del bosco, cuoio e selvaggina. Lascia una leggera e sfuggente velatura sul palato. Un finale corto.
Una bottiglia bevibile che porta inevitabilmente i segni del tempo.
Un’esperienza: non avevamo mai assaggiato un vino di 56 anni.. #barolo