Forgiardita e il suo Merlot

Oggi vi raccontiamo di una cantina che abbiamo conosciuto un po’ per caso e che ha attirato la nostra attenzione.

Si tratta della cantina Forgiardita, fondata nel 2014 da Nicola Bielli, ripartendo da una vecchia cantina familiare nella quale, dal 1950, si coltivavano e conferivano le uve al Consorzio del Chianti Classico.

Cantina che coltiva le proprie uve e produce il proprio vino nel Chianti, a nord di Siena, nel comune di Castelnuovo Berardenga.

Vinificazione secondo approccio naturale, Agricoltura sostenibile e Produzione limitata sono i capisaldi della cantina.

Oggi abbiamo assaggiato il Merlot, affinato in barrique per 24 mesi. Una produzione limitata di 2356 bottiglie dalla vendemmia 2017 (noi abbiamo la numero 2121).

Granato il colore con accesi lampi viola.

Intenso il profumo della ciliegia al quale segue una punta fumosa. Nel profondo c’è una nota di mandorla. Poi tabacco dolce e bourbon.

Nel sorso ancora giovane e piacevolmente ruvido escono le note rosse dei frutti e dei loro noccioli. A lungo rimane una lieve sensazione fumosa, un puff di pipa. 13,5% vol.

Vitigno principe di Forgiardita del quale sentiremo parlare 👍🏻👍🏻👍🏻 forgiardita 

Lo sapete che il Merlot lo si trova anche sulle colline di Varese? Eccolo: MATERNO, un Merlot dai colli varesini | per un bicchiere

Sangiovese Belvento – Petra Wine

SANGIOVESE della linea BELVENTO di Petra Wine.

Un bel rubino nel quale la luce ne segna la veste violacea.

Profumi non sfacciati ma sfumati che portano a ricordi di frutta rossa come le prugne mature e le ciliegie. La sosta in grandi botti di rovere per almeno12 mesi segna delicatamente questo vino lasciando tracce balsamiche e spezie scure.

Il sorso è florido e suasivo: ritroviamo i segni del legno e i frutti rossi in un corpo di tutto rispetto. Quasi sapido. Rimane giusto il tempo di fare il sorso successivo.

Ci è piaciuto 👍🏻👍🏻. Vendemmia 2018. 13,5 % vol. Molto bella anche l’etichetta (lo sono tutte quelle di questa serie 👏🏻👏🏻). Petra Wine

Vi piace il Sangiovese? Qui ne raccontiamo un’altra espressione: RECISO, il Sangiovese di Beconcini | per un bicchiere

CHE BELLE GOSE – Birrificio Civale

 

CHE BELLE GOSE 😍😍😍
Il Birrificio Civale si ispira alle birre salate di Lipsia per creare questa birra in collaborazione con Croce di Malto e Birra Montegioco.

Una Italian Gose prodotta con sale bianco, sale rosa e coriandolo. 4,8 gradi di piacere che si vestono di giallo dorato, con una leggera velatura, ed una persistente schiuma bianca.

Al naso i profumi sono freschi con note agrumate di scorza di limone che accompagna bene la speziatura del coriandolo.

In bocca il sale vince: prevale inizialmente su tutto ma lascia pian piano spazio al verde dei luppoli (Magnum, Tettnager) e ad una gradevole nota di malto. Bocca pulita, lunga e leggera sensazione amaricante e voglia di un secondo sorso.

Secondo me una birra divisiva tra chi ne berrebbe a secchi e chi tirerebbe indietro la bocca non appena sentita sulle labbra. Ovviamente io faccio parte del primo gruppo 😉

Non ho, per ora, un’altra birra di Civale da raccontarvi, posso però raccontarvi una visione scura di Croce di Malto: Piedi Neri di Croce di Malto | per un bicchiere

Tutte le info sul Birrificio Civale le trovate qui: HOME | Birrificio Civale – produzione birre artigianali

 

EKCHUAH – Imperial Stout Alefarm Brewing

 

EKCHUAH! “Salute” direbbero in molti sentendo questa espressione 😂😂

Una Imperial Stout di Alefarm Brewing decisamente moderna, curiosa, abbondante nel suo carattere e sicuramente fuori dagli schemi.

Molto scura alla vista con schiuma abbondante color noce.

Al naso è ricca: spezie, cannella e peperoncino, frutta secca, noci, poi cacao ed una sensazione vegetale.

In bocca è densa e calda: qui la spezia vira più su pepe e noce moscata. Pungente, erbaceo ed amaro il lungo finale.
Una gradazione di tutto rispetto, 11% vol. Interessante birra danese.

Ho dato un’occhiata al loro sito – Alefarm Brewing – fateci un giro anche voi per scoprire gli ingredienti di questa birra: ci sono alcune produzioni che hanno stimolato la nostra curiosità..

Vi piace lo stile? ecco qui un suggerimento: Piedi Neri di Croce di Malto | per un bicchiere

Alla prossima!

ALMOST OVER – Milk Stout di Mad Scientist

ALMOST OVER. Holiday Spice Milk Stout di Mad Scientist.

Forse la sto bevendo fuori stagione ma chissenefrega! Una birra per me fichissima.

Un bel marrone scuro decisamente impenetrabile.

Esplosiva al naso ed al palato con la sua ricchezza di spezie e sensazioni: il primo regalo che scarti tra tutti quelli posti sotto l’albero è un pout pourri di stecche di cannella, chiodi di garofano e biscotti di pan di zenzero. Giungono poi le note più dolci e calde della vaniglia ed il tutto porta alla mente quasi un vin brulé.

Una gasatura leggera ed una resistenza in bocca non particolarmente lunga: resta però una particolare e ben riuscita fusione tra cacao amaro e anice stellato. 7,5% vol.

Buonissima e da bere a secchi, altro che almost over, over e basta..

Big Hop e Q – your Quality experience han colpito ancora 👏🏻👏🏻👏🏻

Ecco a voi un’altra birra dello scienziato matto: Lo scienziato matto e la sua ROBUST PORTER | per un bicchiere

Il link al sito del produttore: Home – Mad Scientist

ISOLA – il Verdicchio di Mencaroni

ISOLAVerdicchio dei Castelli di Jesi. Vendemmia 2018.

Di colore paglierino scarico e con note al naso verdi, erbacee, fiorite, di melone bianco e prezzemolo.

Dimenticato nel bicchiere lascia uscire una leggera nota di confettura di albicocca.

Bocca fresca e soddisfatta: l’ingresso porta subito la nota di albicocca che velocemente viene sopraffatta dall’espressione selvaggia di questo vitigno che ci piace sempre molto. Il colore verde è sempre il dominante, che sia del filo d’erba o della frutta bianca non ancora matura. Un finale di mandorla delicato e ben persistente.

Una bottiglia molto piacevole che rappresenta bene il territorio. Federico Mencaroni Vini ci ha colpito ancora 👏🏻👏🏻👏🏻

Perché? Scopritelo qui: URBANO: il rosso top di Mencaroni | per un bicchiere

Federico Mencaroni – Innovation of Tradition

IL BARONE – Barley wine – The Wall

IL BARONE. Blend 2020.

Barley Wine affinato in botti di grappa Moscato e Traminer.

Una tonaca di frate con riflessi rosso aranciati e un’ importante schiuma caffè latte.

Il naso è condizionato sicuramente dalla botte, dalla quale ne prende le note legnose e la leggera speziatura scura, e dal contenuto che trasmette fibre verdi alcoliche. Carruba, datteri, castagne secche e caffè molto lungo.

In bocca troviamo tamarindo, cola, liquirizia nera (avete presente le Goleador? si sente molto a birra fredda e va calando con l’aumentare della temperatura) ed un’intensa nota di malto. La componente amara viene fuori a bocca vuota e resta a lungo in compagnia di una nota di caramello.

Una semplicità di beva inaspettata che la fa entrare subito tra le nostre birre preferite 🔝🔝🔝.

Selezionato da Lorenzo Dabove (Kuaska) 👏🏻👏🏻👏🏻 The Wall – Italian Craft Beer

Vi piacciono le Barley Wine? Scopritene ancora una: Barrel Project #11/2017 – Barley wine di KEES (perunbicchiere.it)