Lanfora di Colle Adimari

LanforaCabernet Sauvignon IGT Toscana

Le uve cabernet sauvignon vengono raccolte a mano nel loro momento favorevole, vinificate in purezza in acciaio, con rimontaggi all’aria, lunga maturazione sulle bucce senza temperatura controllata, e affinate in piccole anfore di terracotta per nove mesi.

Si presenta di un bel granato con le prime sfumature del tramonto.

Naso di spezie chiare, pepe bianco, poi del vegetale verde, molto profumato e freddo, a ricordare la menta glaciale, poi una vena ferrosa e le more mature. Una nota di cuoio si presenta in chiusura. Ad occhi chiusi un puff di cipria.

In bocca è morbido e ricco: i ribes delineano il campo del colore rosso, un campo però ampio nel quale si trovano l’eucalipto, che sposa in veste balsamica la fresca nota al naso della menta, e un’interessante tocco di calce. Se ne va lasciando il palato con una leggera velatura tannica. Vendemmia 2018. 13% vol.

“ca@@o che buono!” si può dire? Oramai l’ho detto.

Bravissima Virginia di Colle Adimari. Le Vignaiole 2.0 colpiscono ancora 👍🏻👍🏻

Lanfora raccontato da Virginia in occasione della presentazione, sulle nostre pagine, delle Vignaiole 2.0: Virginia Rossetti – Colle Adimari | per un bicchiere

Il sito dell’azienda è Home – Colle Adimari – Azienda Agricola

ERDENER TREPPCHEN RIESLING KABINETT

ERDENER TREPPCHEN RIESLING KABINETT di Meulenhof

Colore paglierino che tende al dorato.

Al naso è ricco e intenso, pieno di profumi verdi, di cedro e pompelmo, di frutta tropicale matura. Seguono leggere note fumose e di zolfo.

All’assaggio generoso torna il cedro, poi il mapo. Una via minerale e sapida si fa strada pian piano tra le sponde della delicata dolcezza donata dalla vendemmia tardiva delle uve. Una gradazione molto bassa, 8% vol, lo rende molto piacevole e sempre invitante. Vendemmia 2016. Una bomba.

L’azienda a conduzione famigliare Meulenhof si trova a Erden, sulle rive della Mosella, storica zona della Germania, produttrice di meravigliosi Riesling.

Questa antichissima cantina risale al tredicesimo secolo e vanta una lunga tradizione vitivinicola, producendo non solo ottimi vini ma anche distillati e liquori.

La vinificazione è curata scrupolosamente, caratterizzata da una pre-chiarificazione naturale e una fermentazione a temperatura corretta ottenendo vini complessi, longevi ed eleganti.

I vigneti di proprietà più importanti sono tre e sorgono sulle rive del fiume Mosella, caratterizzati da terreni e microclimi differenti.

Il vigneto di Erdener Treppchen è posto a valle della Mosella su zone rocciose di ardesia blu ed esalta gli aromi eleganti e fruttati del Riesling.

Abbiamo assaggiato anche un Riesling austriaco: Dall’Austria il Riesling di Gruber | per un bicchiere

https://meulenhof.de

Le nostre tappe a Morgex – in breve

Ha preso il via il nostro tour tra i produttori di Blanc de Morgex et de La Salle e sono iniziati gli assaggi della vendemmia 2020.
Due espressioni differenti dello stesso vitigno, segno che queste uve sanno prendere il meglio dal terreno che le nutre e dall’ambiente che le circonda: selvatico, minerale e verde in un caso, complesso, morbido e con note di frutta gialla nell’altro. Le scelte in cantina riescono poi a vestirlo in modi diversi rendendolo unico. Dobbiamo cominciamo a pensare che il futuro saranno i “cru” e che questo vitigno entrerà sempre con più forza ed orgoglio tra i TOP. Le nostre visite continuano.. 😉😉

 

Prosegue il nostro tour nelle aziende che producono il Blanc de Morgex et de La Salle ed oggi è toccato all’ Azienda Vitivinicola Pavese Ermes, produttore ormai consolidato, e a Café Quinson Winery, nuova realtà che ha lanciato il suo Blanc con la vendemmia 2019. Anche in questa giornata due vini unici: mascolino, un po’ burbero e agrumato in un caso, elegante, femminile, più morbido e delicato, pur mantenendo le caratteristiche minerali e verdi dell’uva, nell’altro caso. Confermiamo il nostro amore per questo vino e che la strada dei “cru” è il futuro: alcuni hanno già nel cassetto le idee 😉. Stiamo continuando a visitare le cantine e prendendo appunti per la seconda edizione della nostra guida 👍🏻👍🏻,
Ultime tappe del nostro tour tra i produttori di Blanc de Morgex et de La Salle. Siamo stati in visita a Cave Mont Blanc e da Maison Vevey Albert dove abbiamo assaggiato chiare espressioni del territorio: vini con una particolare ed equilibrata durezza, chiara mineralità, spiccata componente acida ed agrumata. Un calice che si fa compagno in ogni momento. Caparbio il finale vegetale.
Che dire, la vendemmia 2020 ha dato ottimi risultati: non ci resta che continuare gli assaggi con le bottiglie che abbiamo portato a casa e aggiornare la nostra guida. Stay tuned 😉
Avete già richiesto la nostra guida sul Blanc de Morgex et de La Salle? Blanc de Morgex et de la Salle: la guida | per un bicchiere

Piancastello Zero – Endrizzi

Piancastello Zero di Endrizzi. Blend di Chardonnay e Pinot Nero.
Di colore molto chiaro, un platino velato di verde, e con bollicine molto fini e continue.
Al naso delicate note di mela verde e di fiori di sambuco che anticipano un leggera fragranza di pane. Roccioso.
In bocca un ricco sorso di freschezza e sapidità. Palato asciutto e velato di note minerali. Perfetto.
Millesimo 2015. 13% vol.
Un vino caratterizzato dallo Chardonnay che sicuramente può aspettare in bottiglia senza pagare il pegno del tempo.
Qualche info tecnica dal sito del produttore:
– Terreno con caratteristiche dolomitiche calcaree vicino al Castello di Monreale – Königsberg, uno dei pochissimi vigneti della regione strutturato come un autentico clos: circondato da boschi e allevato a guyot da oltre 30 anni, con viti provenienti dalla Champagne. Resa per ettaro 50 hl.
– Vendemmia: i grappoli, sottoposti nel mese di luglio al diradamento, sono vendemmiati a mano in cassette, per assicurarne l’integrità fino alla pressatura.
– Vinificazione: la prima fermentazione viene condotta in acciaio. Il metodo utilizzato per la rifermentazione in bottiglia è quello classico previsto dalla Trentodoc. La maturazione sui lieviti dura almeno 48 mesi per ottenere un’eleganza altrimenti irraggiungibile. Alla sboccatura non viene aggiunto alcun “dosage”, per non alterare le caratteristiche conferite naturalmente dai fattori ambientali molto favorevoli, dal tempo e da una lavorazione artigiana particolarmente curata.
Endrizzi non è solo bollicine: Masetto Due di Endrizzi | per un bicchiere
Scopri di più sulla famiglia Endrici: Cantine Trentino | Endrizzi, cultura del vino dal 1885

Metodo Classico Riserva 2016 di Baladin

Metodo Classico Riserva 2016 di Birra Baladin
Un colore bellissimo che ricorda l’ambra e un caldo tramonto.
Al naso note di canditi e albicocche, poi vaniglia e cardamomo, poi ancora caramello, panettone a pasta gialla, miele di castagne e sciroppo d’acero.
In bocca è di sostanza: la dolcezza che riporta alla mente un rum caldo, una gasatura delicata, una persistenza duratura che vira col tempo sulle note di un vino passito. Una birra eccezionale, evoluta, che ha sicuramente avuto una brillante maturazione in bottiglia.
11520 bottiglie prodotte il 19/02/2016. Sboccatura nell’autunno del 2017. 10% vol.

Qui la storia del Metodo Classico Baladin tratta dal sito del produttore:
Nel Novembre 2015, nella splendida location delle Grotte di Bossea. nel comune di Frabosa Soprana. in provincia di Cuneo, venne presentata ufficialmente la Metodo Classico, un prodotto risultato di un progetto, avviato nel 2008, che già nel nome racchiudeva la propria genesi.
Tutte le birre prodotte da Teo Musso sono rifermentate in bottiglia ma, in questo caso, il concetto viene estremizzato con lo scopo di esplorarne i più intimi segreti e le sfumature più nascoste.
Per raggiungere questo risultato, dal 2008 sono stati impostati 3 cicli di rifermentazione di lungo periodo, ognuno di 2 anni, nelle cantine di Fontanafredda, in collaborazione con gli enologi che hanno sviluppato il vino spumantizzato “Alta Langa”.
Questa tecnica di produzione, denominata Metodo Classico, nasce nel mondo del vino, ma si adatta ottimamente alle fermentazioni delle birre.
Baladin Metodo Classico non utilizza nella ricetta ingredienti di derivazione enologica: uve, mosto o lieviti.
La prima produzione è stata fatta nel febbraio del 2014 e imbottigliata il 5 di marzo dello stesso anno. Per Teo, nato in questa data, un regalo per i suoi 50 anni.
Siete attirati dalle birre particolari? Scoprite anche questa: Vieille Provision – De Ranke | per un bicchiere

Rosé Réserve di Charles Heidsieck

Questo Rosé Réserve di Charles Heidsieck Champagne è ottenuto da un blend di uve Chardonnay, Pinot Meunier e Pinot Nero in egual parti.

Affina più di 36 mesi sui propri lieviti nelle millenarie cave di gesso ad una temperatura costante di 10°C.

Il colore ricorda un’intensa cipria ricco di bollicine molto fini.

Al naso una leggera nota affumicata, poi la frutta matura, pesca e ananas, e fragoline dì bosco. Profumi dolci di crème brulée e zucchero filato ad arricchire un ampio bouquet.

In bocca un buon equilibrio tra la parte cremosa e quella acida. I piccoli frutti rossi del bosco, la mora nera su tutti, velano il palato.

Una permanenza della nota citrica molto lunga.

Un calice ricco di piacere e sensualità. Eccellente ad ogni assaggio.

Ti piacciono gli champagne rosé? Abbiamo raccontato anche Bollinger Rosé: un’esperienza da provare| per un bicchiere

Se vuoi approfondire, ecco il sito del produttore: Charles Heidsieck | Maison fondée à Reims en 1851

METIS – il Sauvignon di Klein Constantia

METISSauvignon Blanc – di Klein Constantia.

L’uva è stata vendemmiata a mano durante la notte e la fermentazione è stata spontanea.

Il vino è stato lasciato maturare sui lieviti per un anno, 80% in acciaio e 20% in botti di rovere nuove.

Un colore molto chiaro, paglierino con leggeri riflessi solari.

Profumi delicati di fiori bianchi, erba e ortica, foglia di pomodoro, uva spina e agrumi verdi. Tutto in equilibrio con le note ferrose e di corteccia che escono pian piano.

Al palato una grande pulizia: spiccata l’acidità in armonia a tutto quello incontrato al naso. Minerale quanto basta.

Una buona bottiglia che si fa bere con piacere. Vendemmia 2017. 13,5% vol.

Qualche info: Il nome Metis si riferisce alla collaborazione tra i due produttori, Klein Constantia e Pascal Jolivet (vinificatore a Sancerre) per far nascere questo vino: la fusione delle due filosofie si riscontra anche nel fiore sull’etichetta (molto bella), un ibrido tra la protea sudafricana e l’iris francese.

Ti piace il Sauvignon e vuoi conoscerne uno trentino? Eccolo: Il Sauvignon di Pojer e Sandri | per un bicchiere

A questo link potrai visitare il sito del produttore: Home – Klein Constantia