Il Bosco – l’Amarone vintage di CESARI

Amarone della Valpolicella IL BOSCO di Cesari Vineyard. Vendemmia 2008.
Alla vista granato scuro con riflessi che ricordano la terra di Siena.
Un naso generoso e pieno di profumi: subito ciliegie mature, poi note tostate e un’aura di legnaia, rose appassite, un leggero pellame ed un lieve tratto d’inchiostro. Prondono vita in seguito note di frutta disidrata come datteri e fichi.
In bocca è morbido e profondo, con un dominio dei frutti rossi, more e ciliegie su tutti, ed un ricordo di vaniglia. Chiodo di garofano e noce moscata a contorno. Alcool ben amalgamato. Un finale lunghissimo nel quale resta ben chiara la ciliegia matura. 15,5% vol. 27.650 bottiglie prodotte.
L’Amarone del vigneto “Il Bosco” viene vinificato solo quando le uve sono perfettamente sane ed in annate di grande qualità. Il singolo vigneto è una piccola zona le cui viti superano i 18 anni di vita, pertanto naturalmente avviene una prima selezione, di quantità a vantaggio della qualità. Questo Amarone in bottiglie numerate è un prezioso compagno delle meditazioni di fine pasto.
Vi piace l’Amarone? Qui abbiamo assaggiato il punto di vista di Terre di Leone: L’Amarone di Terre di Leone | per un bicchiere

ERPACRIFE – Nebbiolo in versione zero

Nebbiolo in purezza di Erpacrife Spumante Metodo Classico. Dosaggio zero. Vendemmia 2015. Alla vista ricorda un tramonto invernale con una presenza importante di bollicine molto piccole.
I classici profumi di frutti rossi del bosco, ribes e lamponi, riempiono il calice. Seguono leggeri sbuffi floreali e, in lontananza, di liquirizia.
Il sorso spacca: esplosivo e generoso ed al contempo sinuoso e sensuale. Intenso ed equilibrato. Un Nebbiolo carico di freschezza e sapidità, con un velo tannico e maturo a completare l’opera. 13% vol. Sboccatura gennaio 2020. Dato il periodo, possiamo dire: “tombola!”

Grand Siècle n°24 di Laurent Perrier.

Grand Siècle n°24 di Champagne Laurent-Perrier.
Alla vista un platino intenso con bollicine molto fini.
Al naso giungono nuance dolci, di pasticceria, di pasta di mandorle e agrumi canditi, di frutta secca tostata. Poi miele di acacia. A chiudere un filo di zenzero.
Un sorso fresco, vigoroso e minerale, pungente il giusto e ricco di buono. La pasticceria si presenta delicata e cremosa. Finisce prima la bottiglie che la sua persistenza. Rientra sicuramente tra quelle che vorresti non finissero mai..

Qualche info:
Lo Champagne Brut Grande Cuvée “Grande Siècle Iteration n. 24” è il gioiello della Maison Laurent-Perrier, un capolavoro di equilibrio tra finezza, potenza e freschezza, nato dalle uve selezionate di prestigiosi Grands Crus e dalle migliori vendemmie. Il suo nome richiama il periodo d’oro francese, il XVII secolo, come tributo al Re Sole, all’apoteosi delle arti, al lusso e alle origini della moderna gastronomia…

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MAXIMO – Umani Ronchi e la sua Botrite

MAXIMO Marche IGT Sauvignon Blanc in purezza di Umani Ronchi
Un calice d’oro antico con velature d’ambra.
Un naso regale, nobile e prezioso: pesche sciroppate, albicocche disidratate, fichi secchi, datteri, scorze di agrumi verdi e candite. Polline e camomilla, cera d’api e pappa reale. Un sorso caldo e denso, ricco di frutti estivi essiccati, anche tropicali. Una vena acida ancora nitida. Finale molto lungo nel quale tornano i frutti mediorientali. Ne voglio ancora.
Vendemmia 2004. 14,5% vol
Ora qualche info dal sito del produttore:
Prima annata: 1992
Area di produzione: Marche, Castelli di Jesi. Viene creato nella parte più alta della tenuta di Villa Bianchi dove, grazie alle particolarissime condizioni climatiche determinate dall’alternanza tra elevata umidità e ventilazione più asciutta, a temperature piuttosto basse, le uve Sauvignon Blanc vengono intaccate da Botrytis Cinerea nella sua forma più nobile.

L’Amarone di Terre di Leone

Amarone della Valpolicella di Terre di Leone – Viticultori in Valpolicella Classica – Winery, produttore di grande qualità, pulizia ed eleganza.
Un blend di uve così suddiviso dalla vendemmia 2009: 40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta.

A metà strada tra il granato e il mattone veste il calice di archi a presentare così la sua gradazione di 16,5% vol.

La sua ampiezza olfattiva è ricca di frutta succosa e selvatica, di piccole gemme rosse del bosco, di prugne disidratate, di vaniglia, pepe scuro e chiodo di garofano, di cuoio e carruba. Foglie di tabacco, leggere e dolcemente aromatizzate da toni caldi autunnali. Una sensazione confettata, dalla scorza dura dello zucchero al cuore della mandorla.

Un sorso che trasforma in tatto il profumo: bilanciato alla perfezione, tutto fianco a fianco in un’opera eseguita a regola d’arte, meritevole di un lungo applauso finale.

Per noi Terre di Leone è una certezza, a partire dall’assaggio di DEDICATUM: DEDICATUM – TERRE DI LEONE | per un bicchiere

Cantina Terre di Leone | Vini della Valpolicella

Masetto Doré – Endrizzi e lo Chardonnay

MASETTO DORÉ – Vigneti delle Dolomiti IGP.
100% Chardonnay.
Vigneto situato sulla cima di una collina di Pressano. I grappoli traggono particolare giovamento dall’esposizione a Sud, dall’ottima ventilazione offerta dall’Ora del Garda e dalla limitata produzione. Una resa per ettaro di 50 hl. Le uve sono vendemmiate al raggiungimento della piena maturazione biologica e prima della pressatura vengono selezionate manualmente. I grappoli ben maturi e sani sono scaricati direttamente in pressa soffice a polmone d’aria ed il mosto ottenuto dalla pressatura è fermentato senza decantazione in piccole botti di rovere francese ed acacia ungherese. Il batonnage è effettuato settimanalmente fino a fine dicembre e l’affinamento in legno prosegue fino all’imbottigliamento. Segue una lunga maturazione in bottiglia.

Alla vista un sole d’autunno.

Un profumo forte, deciso e saziante: frutta matura, ananas, pesca gialla, albicocca, poi la veste del legno lascia note di vaniglia e resina che si aggiungono ad un leggero erbaceo di timo, citronella e incenso.

Al palato arrivano in loop i profumi del naso che diventano tattili e sostanza. Un finale che non finisce nel quale accompagnano, a lungo, sensazioni di mandorle e uva passa.
Vendemmia 2018. 14,5% vol.

Endrizzi non sbaglia e si conferma, ancora una volta con questo assaggio, una cantina eccellente: scoprite anche il Masetto 2 Masetto Due di Endrizzi | per un bicchiere

Identità Golose Milano

 

Identità Golose non è solo incontri, convention con chef stellati e dibattiti su argomenti importanti, è anche una vetrina per presentare nuovi prodotti, nuove linee di accessori legati alla ristorazione, eccellenze gastronomiche e conferme di grandi e famose realtà del nostro meraviglioso paese. Anche se l’edizione di quest’anno è stata sicuramente condizionata dalla situazione attuale e dalla non semplice gestione di spazi, distanze, accessi e restrizioni, ha saputo portare novità e conferme al visitatore.

Noi, da visitatori, vi raccontiamo i nostri assaggi e le nostre impressioni.

La sezione vino pensiamo sia stata purtroppo la più penalizzata (in termini di presenze) ma siamo riusciti a trovare comunque alcune chicche: il consorzio del Timorasso ha proposto una bella selezione di etichette giovani ed evolute tra le quali abbiamo molto molto (è volutamente ripetuto) apprezzato 2 produttori su tutti, Claudio Mariotto ed Ezio Poggio (produttori che non hanno certo bisogno di presentazioni). L’assaggio della vendemmia 2019 sottolinea con estrema chiarezza come il terreno marchi e caratterizzi l’uva, come una pianta riesca ad assorbire unicità del territorio che trasformerà un vino in un’opera unica. Il Derthona di Mariotto si presenta ricco e profondo, con note di frutti gialli, anche maturi e tropicali, e qualche cenno pietroso. Un sorso generoso e complesso ma con una morbidezza che chiude su note mandorlate. Archetipo di Ezio Poggio si presenta invece fresco e minerale, un naso nel quale si mostrano con prepotenza gli agrumi e le note verdi. Un sorso minerale, sapido e con una vena acida ben amalgamata in un sorso sempre invitante. Ezio Poggio | Produttore di Timorasso in Val Borbera – Home

Tra le etichette evolute merita sicuramente un forte applauso il Derthona 2007 – di Claudio Mariotto – che dimostra il grande potenziale di questo vitigno: un’evoluzione che amplia le sensazioni fruttate della vendemmia recente portandole a livelli di sovra maturazione delle uve, note passite eleganti legate ad una struttura densa nella quale non manca un sostegno acido. Un assaggio inaspettato e per il quale ringraziamo Simone Chiesa, cellar manager dell’azienda. Claudio Mariotto Viticoltore in Vhò

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