La Cuvée 744 di Jacquesson è arrivata!

Ci siamo, è uscita la Cuvée n° 744 Extra Brut di Champagne Jacquesson!!

L’assemblaggio di vini di una stessa vendemmia, provenienti da decine di parcelle, si completa con alcuni dei loro predecessori: i “vins de réserve”, conservati in cantina per diversi anni.

In questo processo diventa fondamentale catturare il meglio di ogni annata, evitando di negare le variazioni proprie di ogni raccolto.

Le Cuvées vengono numerate per datarle e per metterne in evidenza le differenti personalità. Annata 2016: uve raccolte ad Aÿ, Dizy, Hautvillers (55%), Avize e Oiry (45%). L’inverno e la primavera sono estremamente piovosi.

Le temperature, inizialmente miti, si abbassano a partire da fine febbraio, con forti gelate fino alla fine di aprile. L’ultima parte della primavera è soleggiata ma fresca mentre l’estate è molto calda e secca.

La vendemmia è iniziata il 19 settembre ed è terminata il 6 ottobre, con una pausa intermedia di qualche giorno dovuta ad una maturità parecchio eterogenea.

Alla raccolta, le uve sono mature e perfettamente sane; i vini sono aromatici e gustosi, con una menzione particolare per i Pinot noir, veramente ottimi.

L’assemblaggio è completato con “vins de réserve”. Prodotte 244.350 bottiglie, 9.905 magnum e 300 jéroboam. Dosage: 0,75 gr/l.

Qui i nostri assaggi delle Cuvée 741 e 740:

Cuvée 741 di Jacquesson | per un bicchiere

Jacquesson Cuvée N°740 extra brut | per un bicchiere

Questa meraviglia è distribuita in Italia da JACQUESSON (pellegrinispa.net)

 

Cà Rovere: ecco il suo Rosé

Eccoci qui con un metodo classico brut rosé di Cà Rovere, 70% Chardonnay e 30% Garganega della vendemmia 2014 con 60 mesi di affinamento sui lieviti.

Ma come possono due uve a bacca bianca dare un rosato? Semplice, la liqueur d’expedition è a base di Pinot Nero.

Un bel colore rame chiaro con bolla molto fine e veloce.

Al naso agrumi arancioni, ribes, nocciole e sbuffi di zolfo.

Fresco in bocca: la liqueur caratterizza il sorso con note di fragola e ribes. La vena acida esce moderatamente ed è molto piacevole. Finale quasi sapido e con un gradevole amaro.

Il nostro secondo assaggio di Ca Rovere che ne conferma la bontà dei prodotti 🍾🍾🍾

Qui puoi scoprire il primo: Blanc de Blanc di Cà Rovere | per un bicchiere

Qui le informazioni sulla cantina: Cà Rovere | Metodo Classico dei Colli Berici (carovere.it)

Bollinger Rosé: un’esperienza da provare

Champagne Bollinger,
Maison storica, fondata nel 1829 ad Ay, comune situato nella Vallée de la Marne e noto per saper dare uve Pinot Nero di particolare qualità. Requisito essenziale per fare uno Champagne Rosé capace di stupire per finezza ed eleganza è quello di utilizzare nell’assemblaggio un grande vino rosso: direi che qui è stato fatto proprio un bel lavoro. Composto da un blend di 62% di Pinot Nero, 24% di Chardonnay e 14% di Pinot Meunier. La vinificazione in rosato è realizzata secondo la pratica dell’assemblage, ossia l’aggiunta di una quota di vino rosso pari al 5% (rileggere la parte sopra su come fare un grande Champagne Rosé), di cui la maggior parte proveniente da Grand Cru e Premier Cru. La rifermentazione in bottiglia dura almeno 36 mesi.
Si presenta rosa antico con bollicine molto fini ed inesauribili.
Il profumo si compone di una parte fruttata, di fragole e mirtilli, poi ribes, tutti in fase matura, e di una parte legata alla lievitazione nella quale escono note di pasta frolla e crema. Chiudono sbuffi di mandorla.
In bocca piace molto: su tutto i frutti rossi succosi ed una buona cremosità. Contemporaneamente fresco e pieno. Chiude lungo nell’amaro secco della mandorla.
Non è una bottiglia per tutti i giorni, almeno per noi, ma è stata davvero una gioia poterla stappare 🍾🍾😍😍
Qui trovate tutte il informazioni sulla cantina: Bollinger Champagne (champagne-bollinger.com)
Siete curiosi di leggere le nostre “note veloci” su altri champagne che abbiamo avuto il piacere di assaggiare? Seguite questi link: Cuvée 741 di Jacquesson | per un bicchiere

Il Sorbara in Metodo Classico – Cantina Zucchi

Ecco l’ultima carta vincente giocata da Silvia di Cantina Zucchi: un Lambrusco di #Sorbara in purezza, metodo classico, con 26 mesi sui lieviti e non dosato 😍😍.

Breve criomacerazione di 12 ore per avere un mosto di grande qualità.

Fermentazione alcolica e malolattica anticipano l’evoluzione in bottiglia.

Di colore rubino acceso, luminoso, quasi brilla.

Il profumo porta subito la mente ai piccoli frutti rossi del bosco, ribes e more. Poi ciliegia.

Freschezza ampia già al naso che non manca di entrare quasi prepotente in bocca. La piccola ma intensa polpa dei frutti rossi, accompagnata dalla propria vena acida, colma il palato in un sorso fresco e quasi sapido.

Va giù che è un piacere..

Un’altra etichetta molto interessante e da segnarsi tra gli assaggi da fare.

Altro colpo messo a segno dalle Vignaiole 2.0 👏🏻👏🏻👏🏻

Tutte le informazioni su Cantina Zucchi le trovate qui: Cantina Zucchi: Bollicine Modenesi | San Prospero, Modena (vinizucchi.com)

Qui invece trovati i nostri assaggi: LAMBRUSCO DI SORBARA Silvia Zucchi | per un bicchiere

E qui Silvia si racconta: Silvia Zucchi di Cantina Zucchi | per un bicchiere

PIANCASTELLO ROSÉ di Endrizzi

PIANCASTELLO ROSÉ di Endrizzi. Pinot Nero e Chardonnay.
Da vigneti terrazzati vicino al Castello di Monreale – Königsberg, con viti vecchie e cloni selezionati per il metodo classico e allevati a guyot. Una resa per ettaro di 50 hl. I grappoli sono sottoposti nel mese di luglio al taglio della punta ed al diradamento e sono vendemmiati a mano in cassette, per assicurarne l’integrità fino alla pressatura. La prima fermentazione avviene in barrique per parte del vino ed in acciaio per la restante. Rifermentazione classica in bottiglia. La maturazione sui lieviti dura almeno 42 mesi. Un dosage molto basso, per non alterare le caratteristiche conferite naturalmente dai fattori ambientali molto favorevoli, dal tempo e da una lavorazione artigiana particolarmente curata, lo classifica come Brut.
Il colore è già bellissimo, un rosa leggero, una cipria d’altri tempi. Limpidissimo con un perlage continuo e molto molto fine.
Al naso subito freschezza, gioia e voglia di libertà: la parte floreale riporta alla mente le rose spontanee del giardino della nonna nei primi giorni di maggio, piccole, delicate e quasi dolci, per spostarsi poi sui fiori dei prati, la fresia, e poi finire la sua corsa giù per la discesa nel bosco, dove si trovano i ribes con la buccia ancora scoppiettante sotto il morso. Le note di lievito sono un ricordo lontano.
Il sorso sorprende e convince: qui i padroni diventano i frutti rossi, quelli dei rovi, quelli selvatici che sono i più buoni. Una delicatezza della bollicina e del gusto irresistibili. Il “Brut” si fa sentire ed è una cornice perfetta.
Ci si può innamorare di un vino? Da oggi dico di sì 🍾❤️
Tante altre informazioni le trovate sul sito del produttore www.endrizzi.it

Franciacorta “Naturae” di Barone Pizzini

Franciacorta “Naturae” di Barone Pizzini.
60% Chardonnay e 40% Pinot Nero.
Acciaio e barrique per 6 mesi ancora divisi ai quali seguono, una volta assemblati, 30 mesi in bottiglia per l’affinamento.
Nessun dosaggio alla sboccatura e nasce così questo Nature.
Paglierino alla vista con una bollicina molto fine.
Al naso è intenso con chiare nuance di erbe aromatiche tra le quali l’origano e la menta, note lievitate, anche tostate, e fresche note floreali.
Al palato si offre unico ed indimenticabile: teso, ruvido, quasi arrogante, con una sensazione di panificazione addentabile e una vena sapida che diventa salmastra in chiusura.
12% vol. Vendemmia 2015. Tiraggio 06/2016. Sboccatura 01/2019.
Per noi qualcosa di nuovo 🍾🍾

Annamaria Clementi Rosé vintage 2010 di Ca’ del Bosco

 

Eccoci qui con una bottiglia probabilmente unica e che rientra tra quelle da assaggiare almeno una volta nella vita. Annamaria Clementi Rosé vintage 2010 di Ca’ del Bosco.

Il colore attira già l’attenzione: un rosa salmone intenso, quasi scuro, con un perlage inarrestabile.

Al naso si trovano note di petali di rosa, nocciole, anche tostate, ciliegie. Un sottil ricordo di fuliggine.

Il palato rispecchia quanto percepito al naso ed aggiunge una componente minerale e sapida. Cremoso e pieno. Molto lungo il finale.

Pinot Nero in purezza. 7/8 mesi in botte e poi 7 anni di affinamento sui lieviti.

Che scrivere: non avevamo mai avuto la fortuna o la possibilità di assaggiare un prodotto di tale livello che, sicuramente, fa capire che quando “si sale” le cose cambiano.

Ma il gioco vale la candela? Purtroppo non c’è la risposta a questa domanda..