Categoria: Malto e luppolo
Rothbeer e la WIT che si volatilizza
Wit beer di RothBeer: mi è piaciuta molto.
Naso di spezie, di arancia e profumi verdi. Il coriandolo molto evidente.
Sorso fresco, equilibrato, molto beverino e quasi astringente.
Questa White Space segue la ricetta tradizionale belga, con l’utilizzo di uno “speciale malto essiccato a bassa temperatura” ( quale sarà mai???) e luppolo Herbsbrucker.
Si è volatilizzata con estrema facilità..
Qui il link per conoscerli meglio: Rothbeer Kraft sörök – Távoli Galaxis | Rothbeer Távoli Galaxis
Milk Stout? New York Mocaccino fa per voi
BOIA BREWING COMPANY: tutto da scoprire
Abbiamo chiesto ai ragazzi di BOIA di raccontarci la loro storia e le loro birre e lo hanno fatto così:
“BOIA più che un birrificio è un concept che nasce a 4 mani tra la provincia di Varese e la Val d’Ossola nella primavera del 2020.
Un’idea assoluta nata dalla volontà di lanciare un beerfirm tra i 4 fondatori, Gabriele, Fabio, Matteo e Gianpaolo, 4 teste unite dalla stessa passione e dalla voglia di stupire.
Perché Boia? In molti se lo sono chiesto, alludendo anche a ideologie politiche che mai abbiamo minimamente voluto perseguire e dalle quali ci teniamo a prendere le distanza, sempre. Boia infatti nasce come imprecazione per eccellenza di quel 2020 assurdo, e per noi, che siamo nati in quest’anno nefasto, quale miglior termine per descriverne la sua memoria incancellabile?
Successivamente e in corso d’opera abbiamo deciso però di collegare BOIA alla figura professionale incaricata dell’esecuzione delle pene di morte e delle torture cercandola di reinterpretare con etichette che avessero un nesso “ilare” con le birre che produciamo e che raccontassero sempre questi strumenti e la loro leggenda. La filosofia produttiva è fortemente legata ai canoni nord europei: hazy, easy & juice. Hazy, nebulose velature, Easy, beva incredibile e Juice, succhi di frutta d’orzo. Il pay off è semplice e diretto, “We don’t accept responsabilities for our beers” a voi la scelta!
Da Dicembre 2020, Boia è seguita esclusivamente da Gianpaolo e Matteo, per cui svanita la possibilità di crearne una beerfirm, si presenta ufficialmente come spin-off del Birrificio Balabiott, di cui Matteo, Gianpaolo e Michele ne sono proprietari.
Ed ecco qui le birre, 5 etichette che colpiscono sicuramente lo sguardo del consumatore e che si fanno riconoscere tra le altre.
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Kees Brouwerij – Barrel project 18.05
Ci risiamo..
Un nuovo assaggio di #barleywine di Kees Brouwerij. Barrel project 18.05.
Maturata in botti di whisky Craigellachie (Speyside).
Caramello brunito senza schiuma.
Un naso molto ornato: sciroppo d’acero, vaniglia, panettone, datteri. Poi albicocche disidratate e sotto spirito. Poi creme brulèe. Caramello e nocciole, ricoperte di zucchero.
La bevi e dici: “WOW!”. Densa e sciropposa, molto piena. Carbonazione quasi assente. Ecco nuovamente lo sciroppo d’acero in compagnia di una nota vegetale, quasi corteccia. Buona la spalla acida che smorza un po’ la nota liquorosa e che le dona una facilità di beva inaspettata e molto apprezzata.
Nel finale rimane a lungo una nota balsamica di resina. 11,2% vol. (si sentono tutti).
Riuscita anche questa Cliccate qui per saperne di più Brouwerij Kees
Voi avete un barley wine preferito e/o da consigliare?
Barrel Project #11/2017 – Barley wine di KEES
Barrel Project #11/2017. Barley wine aged on Port Barrels.
Oh mamma..
Ambra piena, tonaca di frate. Una schiuma beige che svanisce quasi subito.
Il naso è intenso e ricco: prugne secche, tabacco, vaniglia, datteri, pellame e cuoio. Poi il balsamico, acero e eucalipto. Puff vinosi.
In bocca liquirizia nera, tamarindo, noci brasiliane, caffè americano, caramello. Gasatura quasi assente. Un tannino interessante che vela la bocca ed un finale acido che fa salivare. Buona.
Sono bravi al Brouwerij Kees
Oerbier di De Dolle Brouwers
Oerbier di De Dolle Brouwers.
Una Belgian Strong Ale che può anche ricordare un barley wine .
Una bellissima tonalità color caramello quasi bruciato.
Al naso ed al sorso ci sono lo zucchero caramellato, la prugna disidrata, lo sciroppo d’acero.
Note vinose fortificate, dolci. Quasi cremosa se la si fa girare sul palato. Sensazioni maderizzate.
Una gradazione adeguata di 9% vol. Piaciuta tanto