UCCELLANDA 2016 – Bellavista Wine

UCCELLANDA 2016

Bellavista Wine

Questo vino prende il nome dal vigneto in cui vengono raccolte le uve: 4,14 ettari a circa 300 metri d’altezza, tra i più luminosi e assolati della Franciacorta. Il substrato è costituito da depositi glaciali ricchi in carbonato e caratterizzati da granulometrie sabbioso-limose, compattate con ghiaie dal carico prodotto dal ghiacciaio. Chardonnay in purezza, fermenta e matura per un anno in piccoli fusti di rovere della capacità di 228 litri, prima della sosta di almeno 2 anni in bottiglia.
Giallo dorato.
Note di mela cotogna e caldo succo di agrumi, poi vaniglia, nocciola e una punta burrosa.
Il sorso rispecchia il profumo ed è ben supportato dall’acidità. Lungo il finale agrumato. Vendemmia 2016. 13,5% vol.

Calice RONA – LINEA UMANA – Linea Umana | RONA

Se invece preferite le bollicine .. Bellavista Rosé – Franciacorta che piace | per un bicchiere

Bellavista Wine

LIVATICUM 484 – una carezza

LIVATICUM 484 Vini La Carcaia
Vino dolce ottenuto da uve di Aleatico appassite naturalmente su viti ultracentenarie.
Una carezza.
Una mano calda che scivola sul viso e sul palato e ci fa stare bene.
I frutti rossi del bosco, fava di cacao, spezie dolci, frutti a nocciolo sotto spirito. Una leggera sensazione polverosa. Un sorso saggio che ha saputo mantenere la freschezza, l’assaggio chiama il successivo. Un finale con un tannino lontano ma ancora presente.
Vendemmia 2010. 14% vol.
Questa volta la mano è stata piuma.

Il bellissimo bicchiere è il LIETO FINE di Archè Glass (archeglass.com)

Il Carmenere di Via Regia

Via Regia è una piccola azienda situata nella pianura trevigiana, nata dall’amore per la terra e dalla passione per la viticoltura. Lavora circa 15 ettari di vigneti, situati nelle tre zone DOC Piave, Venezia e Prosecco. Vinifica esclusivamente le uve dei vigneti di proprietà per curare al meglio ogni fase della produzione. Viene seguita la produzione direttamente e in ogni momento. Un vino prodotto con attenzione artigianale, dando valore a tutti gli elementi che rendono ogni annata unica e irripetibile. “In ciascuna delle nostre bottiglie è racchiusa tutta la passione di noi viticoltori”.

Abbiamo incontrato questa realtà situata tra Venezia e Treviso all’ultima edizione del mercato dei Vignaioli Indipendenti FIVI.

L’attenzione attirata dalle curiose etichette, la freccia enologica scoccata dal Cupido dei vignaioli che va a pieno bersaglio ed è amore al primo sorso: un vitigno del cuore ha colpito di nuovo.

Potevamo non portare a casa un ricordo? Sia mai.. ed eccoci qui. Read More “Il Carmenere di Via Regia”

Soldati La Scolca D’ANTAN

Soldati LA SCOLCA D’ANTAN

Cortese in purezza.

Oro chiaro, grano appena maturo. Un movimento continuo di piccole bolle.

Il lungo riposo sui lieviti detona in note di miele, torrone alle nocciole, frutta secca, spezie brune, noce moscata, mandorla, nocciola di pesca, ananas maturo. Caldo. Biscotti al burro con gocce di cioccolato bianco.

Al palato è generoso, pulito, gentile ed eterno. Un taglio secco con una domata trama acida. La frutta secca, anche tropicale, si lega a note di cenere.
Vendemmia 2009. Sboccatura nel secondo quadrimestre del 2021. 12,5% vol

Buonissimo.

Data un’occhiata al sito dell’azienda: troverete un sacco di informazioni, novità e tanto altro.

La Scolca Vini e Spumanti – La Scolca Gavi Dei Gavi

BVL – il Bovale di Quartomoro

Quartomoro di Sardegna nasce come cantina didattica di Piero Cella, substrato sperimentale e di ricerca dell’enologo; si pone come fabbrica di idee, di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda. L’intreccio di rapporti professionali e sociali produce una serie di prodotti derivanti dalle uve, che mirano ad essere le pietre miliari della produzione sarda.

Ricordo ancora l’odore settembrino dell’Enopolio di Arborea… un mix di uva, mosto e vinaccia. Non era un bel periodo, perché mio padre sarebbe stato molto assente. I torchi, le pigiatrici, le vasche e le botti fanno parte della memoria enoica; penso e mi confermano in tanti, che fosse tutto un grande progetto, frutto della razionalità, a volte dei limiti culturali, dell’incoscienza, ma del tempo trascorso e delle idee metabolizzate da grandi uomini del vino…

Oggi, in Arborea, trasformiamo le uve con grande semplicità, affiancando e accompagnando la natura in silenzio e con grande rispetto. Vinifichiamo autentiche perle viticole, con l’intento di metterne in evidenza le note varietali. Quando un vino non segue l’iter regolare è per me sempre una sconfitta, una grande delusione… una canzone disturbata da una stonatura e Luciana e io, cantinieri plasmatori delle nostre bottiglie, proviamo ad ottenere una sinfonia regolare, senza cercare gli accenti e le forzate perfezioni organolettiche, ma l’essenza dell’uva di Sardegna.”

Piero Cella, con queste parole, riesce a trasmettere la passione, le emozioni e l’amore per la terra, per la natura e per la vigna: ha aperto il famoso cassetto e con fatica ha creato la sua azienda che continua, giorno dopo giorno, sfida dopo sfida, a produrre dei veri tesori enologici, vini che sono la chiara espressione della terra sarda.

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60 20 20 – il Bordolese secondo Zýmē

“Il nome Zýmē proviene dal greco e significa “lievito”, elemento fondamentale nel mondo dell’enologia, ma anche elemento simbolico che richiama la naturalità, valore basilare nel percorso lavorativo ed esistenziale di Celestino Gaspari e il fermento, inteso come attitudine continua alla trasformazione. In sintonia con questa filosofia, il logo dell’azienda rappresenta una foglia di vite in cui è inscritto un pentagono, simbolo dei cinque elementi principali per la produzione del vino: uomo-vite-terra-sole-acqua.

Ristabilire un perfetto habitat dove uomo e natura sono in perfetta simbiosi è, infatti, il punto di partenza e di arrivo di un nuovo umanesimo della terra, di cui Celestino Gaspari e Zýmē si fanno portatori e che ha come obiettivo quello di instaurare un rinnovato rapporto con l’ambiente dove l’uomo è il naturale custode del territorio: colui che lo protegge, ma anche colui che è capace di rinnovarlo, reinterpretandolo.

Ecosostenibilità delle pratiche colturali e leggibilità del prodotto finale attraverso la conoscenza dei processi di produzione e il rispetto dei tempi della natura sono i cardini dell’approccio di Zýmē alla produzione del vino, visto come elemento e simbolo di un vivere semplice e in sintonia con la terra, in un momento storico in cui l’uomo, frastornato dall’opulenza di un falso benessere, rischia la sua stessa sopravvivenza.

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PICOTENER – il Nebbiolo dimenticato

Raro. Complesso. Dimenticato.

Questi sono i tre aggettivi che accompagnano il Picotener.

Sottovarietà di Nebbiolo caratterizzato da resa inferiore rispetto alle altre varietà e vigore vegetativo più basso – quindi elevata complessità d’allevamento – ma più resistente alle basse temperature e maggiore intensità aromatica e di colore.

Queste caratteristiche hanno fatto sì che questo biotipo di Nebbiolo sia diventato quasi introvabile.

Come per tutte le cose rare e difficili si trova sempre qualche coraggioso (o cocciuto) che investe tempo, passione e denaro per dare luce a quello che è stato nel buio per troppo tempo: Enrico Serafino è il primo produttore a proporre il Picotener Langhe Nebbiolo doc riconsegnandogli una nuova prestigiosa opportunità.

Alcuni anni fa furono piantati due vigneti di Picotener che sono stati vinificati a livello sperimentale già nelle vendemmie 2015 e 2016: questo ha permesso di verificarne il valore qualitativo e definirne il processo tecnico di affinamento.

Picotener è un Nebbiolo diverso e autoctono del Canavese, quindi vera espressione del Piemonte. Read More “PICOTENER – il Nebbiolo dimenticato”