GRAN CUVÉE – PINOT NERO MC dall’OLTREPÒ

GRAN CUVÉE – OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO DOCG Brut – Millesimato 2017

Il primo Pinot Nero metodo classico nato a Travaglino più di 30 anni fa. Le uve crescono a Vigna del Portico e in una selezione di altre particelle su suolo argilloso-calcareo, su marne sabbiose, con esposizione a Sud-Est a 250-300 metri slm.

Vinificazione in bianco con pressatura soffice e resa del 45%. Fermentazione a 18°C in acciaio. Tiraggio nel maggio successivo alla vendemmia assemblando i migliori vini base e affinato in bottiglia sui lieviti per almeno 36 mesi,

Nel suo color platino trovano equilibrio la crosta del pane e la scorza d’agrume arancio, la nota calcarea e la noce brasiliana. Arriva anche una nota balsamica. Un profumo che non dirompe ma che non si ferma mai.
I 2 anni in bottiglia – sboccatura 11/2021 – hanno rimosso lespigolosità della nota minerale e sapida e portano così al palato sapori più legati ai frutti a polpa chiara. La nota acida sveglia ricordi agrumati e di cardamomo.

13% vol.

Espressione di un’Oltrepò Pavese capace.

Troppi, forse anche noi lo Read More “GRAN CUVÉE – PINOT NERO MC dall’OLTREPÒ”

CNS – il Cannonau di Quartomoro

Nel 1950 debuttò nelle sale Cenerentola della Disney, nacque Stevie Wonder e furono piantate le viti di questo Cannonau.

Le uve, raccolte a mano quando l’estate 2018 è ormai giunta al termine, hanno fermentato con lieviti autoctoni e, accompagnate da follature manuali, hanno macerato per 7 giorni.
6 mesi in acciaio e barrique di quarto passaggio anticipano 6 mesi di bottiglia.

Noi lo abbiamo lasciato in bottiglia fino ad oggi.

Non occorre ricordare, ma lo faccio ugualmente con grande piacere, che Piero Cella, sempre in punta di piedi e vestito di umiltà e gentilezza, è tra i migliori enologi che il nostro paese possa vantare.

Questo è un esempio di come un grappolo d’uva riesca a raccontarsi: il tono è granato nella cui filigrana si mostrano le prime vene aranciate, al naso l’alloro, il mirto, il ginepro, la mora matura e una nota mentolata e balsamica.

Sorso caldo e di media lunghezza: docile è il tannino, i frutti rossi accendono la punta della lingua per scoprire così come un vino possa cambiare il proprio umore con il Read More “CNS – il Cannonau di Quartomoro”

Il Sake – un mondo da scoprire

Il sake è una bevanda alcolica fermentata prevalentemente dal riso e dall’acqua. Il suo aspetto, variabile tra il quasi trasparente e il giallo debole, ricorda il vino bianco. Benché il contenuto alcolico del 13-17% di molte varierà di sake sia lievemente superiore a quello del vino, si presenta con un sapore delicato e leggermente acido, amarognolo o astringente.

L’assaggio attento del sake rivela un sapore gradevole non classificabile come dolce né acido, amaro o astringente. Questo è l’umami, termine giapponese a volte traducibile come “sapidità, gustosità”. Rispetto al vino e alla birra il sake è più ricco di amminoacidi e peptidi, i responsabili dell’umami. Il tipo di sake conosciuto come ginjo, ad esempio, possiede un eccezionale aroma fruttato. Prodotto con riso giapponese e acqua limpida, il sake è il risultato del consolidamento di squisite tecniche di fermentazione volte alla creazione sia dell’umami sia dell’aroma fruttato del riso. La crescente popolarità all’estero del sushi e di altri cibi giapponesi sta dando una mano alla divulgazione internazionale del sake. D’altra parte il suo delicato sapore ben si adatta anche alla cucina francese, italiana e cinese e per questo, presentandosi come nuova bevanda alcolica distinta dal vino e dalla birra, richiama un folto seguito di entusiasti.

In Giappone il termine “sake” spesso indica le bevande alcoliche in genere, perciò vino, birra e whisky compresi. Il sake vero e proprio tuttavia è qui altresì conosciuto come “Nihon-shu” o “sei-shu”, la cui parte “shu” è scritta con lo stesso carattere di origine cinese del sake (酒) e leggibile come “sake”, “zake” o “shu”, mentre “Nihon” significa Giappone; ne consegue che “Nihon-shu” identifica la tradizionale bevanda alcolica giapponese. Inoltre, la parte “sei” di “sei-shu” significa “limpido”. La coltivazione del riso, il cereale da cui si ricava il sake, risale alla Cina di ben oltre 7.000 fa, mentre da tempi immemorabili in Asia è altresì usato per produrre bevande alcoliche.

Read More “Il Sake – un mondo da scoprire”

DOG POINT VINEYARD – Sauvignon Blanc

DOG POINT VINEYARD.

Nuova Zelanda.

Le uve di questo Sauvignon Blanc vengono raccolte da otto vigneti all’interno della Wairau Valley con una resa di 10 quintali per ettaro. I grappoli vengono pressati interi.

Una decantazione a freddo anticipa la fermentazione e l’affinamento di 4 mesi in serbatoi di acciaio inox. Una parte di questo vino viene fermentata con lievito indigeno. Imbottigliato senza chiarifica.

Alla vista si presenta paglierino appena accennato.

Un naso ricco, generoso e dirompente: mela verde, pianta di pomodoro, pompelmo giallo, fiori di sambuco, un taglio minerale e un blend di erbe di Provenza.

Il palato esplora un sorso fresco e prorompente, una giostra vegetale verde e bianca che sveglia le papille e le tiene arzille in un generoso finale minerale e acido. Il fatto che si chiami DOG POINT non esclude la presenza di un gatto 😉

Dog Point Vineyard, Marlborough Wines of New Zealand

FRANZ ROSE’ – TERRE DEL LAGORAI

FRANZ ROSE’ – TERRE DEL LAGORAI

Abbracciando Valsugana, Val di Fiemme, Val diCembra e Primiero, fino a entrare nel territorio del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, il Lagorai rappresenta la più estesa catena montuosa del Trentino Orientale.

Questo piccolo Tibet immerso nel cuore delle Alpi è un concatenarsi di incredibili paesaggi sfuggiti all’antropizzazione, dove è ancora possibile conquistare la vetta e sentirsi piccoli a cospetto della natura. Peculiarità esclusiva del Lagorai è la moltitudine di laghetti che popolano le sue cime, piccoli specchi d’acqua incastonati tra rocce metamorfiche, boschi, mulattiere, prati e alpeggi.

Terre del Lagorai nasce ai piedi di questi giganti, in Valsugana, nota per l’autenticità dei suoi borghi, della campagna coltivata e degli ambienti montani. L’origine della filosofia della sostenibilità si ritrova proprio nel rispetto della tradizione e della natura, laddove la volontà dei soci è quella di portare la Valsugana e il Lagorai a una nuova competitività economica senza dimenticare le preziose risorse e le persone che ne stanno alla base.

Tutti i vigneti sono curati con amore da produttori biologici locali e armoniosamente inseriti nel paesaggio, in quanto la libertà da trattamenti invasivi li rende adatti anche all’insediamento nei centri abitati. L’impegno della cantina si ritrova inoltre nel recupero dei terreni incolti, delle strutture industriali e dei circuiti economici in cui è nata. Read More “FRANZ ROSE’ – TERRE DEL LAGORAI”

Arte a San Leonardo – Simone Berti

La prima edizione di Arte a San Leonardo ha visto il coinvolgimento di Simone Berti (1966) che, al termine di una residenza sviluppatasi in più momenti nel corso del 2022, ha realizzato un Libro d’Artista in 120 copie e un’Etichetta d’artista per vestire 999 bottiglie di San Leonardo dell’annata 2018.

Tema della ricerca di Berti è “L’attesa non è tempo sprecato”, una riflessione sul ruolo del tempo e delle sue diverse manifestazioni nella vita dell’uomo e in quella della natura, nell’evoluzione di un’idea artistica e in quella di un prodotto come il vino.

Saranno disponibili unicamente 200 lotti in cassetta di legno da tre bottiglie che potranno essere acquistati tramite una vendita a tempo.

L’asta inizierà martedì 21 marzo alle ore 12:00 per concludersi 48 ore dopo giovedì 23 alle ore 12:00.

II progetto “Arte a San Leonardo” nasce dal desiderio di mettere in dialogo la storia e l’identità della tenuta San Leonardo con i linguaggi dell’arte contemporanea e lo sguardo degli artisti.

Per la durata di un anno, è stato coinvolto l’artista Simone Berti nei diversi momenti della vita della tenuta, con l’obiettivo di instaurare un dialogo tra la sua ricerca e gli elementi che costituiscono l’identità di San Leonardo: dalla natura alle persone, dalle fasi di lavorazione dei vini al paesaggio e alla vita agricola.  Il progetto è a cura di Giovanna Amadasi. Read More “Arte a San Leonardo – Simone Berti”

Freixenet: leader mondiale del CAVA

Freixenet: celebra i momenti speciali della vita
L’anima raffinata e innovatrice dell’azienda leader mondiale nella categoria degli spumanti prodotti con metodo tradizionale Cava

 

Freixenet nasce nel 1861, in una piccola località catalana vicino Barcellona, dove Francesc Sala Ferrés avvia la produzione e l’esportazione di vino in America.

Nel 1911 l’azienda fiorisce grazie all’incontro tra Dolores Sala Vivé, erede dell’emporio di vino Sala e grande esperta in vinificazione, e Pedro Ferrer, giovane e lungimirante imprenditore. È merito della coppia la decisione di passare dalla produzione di un vino fermo a quella, ben più complessa, di un vino spumante prodotto secondo il tradizionale metodo classico spagnolo, chiamato “Cava”. Una scelta coraggiosa che segna una svolta decisiva, che dura fino ad oggi.

È sempre la coppia a scegliere per i loro spumanti il nome Freixenet, che deriva da “El Freixenet”, il soprannome dato a Pedro e ispirato al vigneto di famiglia in cui è cresciuto, chiamato appunto La Freixeneda o “foresta di frassino” in catalano.

Nel 1930 Pedro e Dolores aprono il primo ufficio in New Jersey, convinti che festeggiare sia qualcosa che accomuna tutte le persone del mondo e che il loro Cava dovesse essere parte di questi momenti. Negli anni seguenti alla guida dell’azienda si susseguono sia Dolores, dopo la morte del marito nel 1941, sia il figlio Josep Ferrer, che dal 1957 introduce importanti innovazioni a livello qualitativo e tecnologico. Read More “Freixenet: leader mondiale del CAVA”