Identità Golose Milano

 

Identità Golose non è solo incontri, convention con chef stellati e dibattiti su argomenti importanti, è anche una vetrina per presentare nuovi prodotti, nuove linee di accessori legati alla ristorazione, eccellenze gastronomiche e conferme di grandi e famose realtà del nostro meraviglioso paese. Anche se l’edizione di quest’anno è stata sicuramente condizionata dalla situazione attuale e dalla non semplice gestione di spazi, distanze, accessi e restrizioni, ha saputo portare novità e conferme al visitatore.

Noi, da visitatori, vi raccontiamo i nostri assaggi e le nostre impressioni.

La sezione vino pensiamo sia stata purtroppo la più penalizzata (in termini di presenze) ma siamo riusciti a trovare comunque alcune chicche: il consorzio del Timorasso ha proposto una bella selezione di etichette giovani ed evolute tra le quali abbiamo molto molto (è volutamente ripetuto) apprezzato 2 produttori su tutti, Claudio Mariotto ed Ezio Poggio (produttori che non hanno certo bisogno di presentazioni). L’assaggio della vendemmia 2019 sottolinea con estrema chiarezza come il terreno marchi e caratterizzi l’uva, come una pianta riesca ad assorbire unicità del territorio che trasformerà un vino in un’opera unica. Il Derthona di Mariotto si presenta ricco e profondo, con note di frutti gialli, anche maturi e tropicali, e qualche cenno pietroso. Un sorso generoso e complesso ma con una morbidezza che chiude su note mandorlate. Archetipo di Ezio Poggio si presenta invece fresco e minerale, un naso nel quale si mostrano con prepotenza gli agrumi e le note verdi. Un sorso minerale, sapido e con una vena acida ben amalgamata in un sorso sempre invitante. Ezio Poggio | Produttore di Timorasso in Val Borbera – Home

Tra le etichette evolute merita sicuramente un forte applauso il Derthona 2007 – di Claudio Mariotto – che dimostra il grande potenziale di questo vitigno: un’evoluzione che amplia le sensazioni fruttate della vendemmia recente portandole a livelli di sovra maturazione delle uve, note passite eleganti legate ad una struttura densa nella quale non manca un sostegno acido. Un assaggio inaspettato e per il quale ringraziamo Simone Chiesa, cellar manager dell’azienda. Claudio Mariotto Viticoltore in Vhò

Spostandoci in Friuli, un assaggio che ci è piaciuto molto è stato il Merlot 73 di Vigneti Le Monde (distribuito da Sama Italia Wine), un DOC nel quale vivono le more, le ciliegie, i ribes e i lamponi in un abbraccio di tostature dolci. In bocca si trova un vino caldo e rotondo. Le passeggiate nei boschi si arricchiscono di sentori resinosi e si chiudono in una lunga persistenza con l’ultima brace del camino. Davvero buono. Vigneti Le Monde (lemondewine.com)

Tra gli espositori presenti abbiamo notato un’interessante proposta di bicchieri: nell’ultimo anno ne abbiamo visti nascere diversi modelli, più o meno belli, più o meno pratici, più o meno costosi. A volte si da poca importanza al calice ma vi assicuriamo che fa la differenza nel momento della degustazione: un bicchiere sbagliato rischia di rovinare un vino. In questa edizione abbiamo trovato molto bella le linea LUCE di Caraiba. Un set completo, dal Tumbler allo Champagne passando per il Burgundy, soffiato a bocca e di una leggerezza estrema (il nostro preferito è l’elemento per i vini da dessert). Caraiba

Tornando poi agli assaggi siamo saliti di grado ed abbiamo incontrato i due amari di Bonaventura Maschio, caratterizzati, oltre che dalle erbe, anche da fiori e spezie. Due proposte molto diverse tra loro che incontrano sicuramente il gusto di un pubblico molto ampio: nell’espressione floreale si trova la freschezza, l’idea di prati verdi, di giardini fioriti e di roseti, di agrumi succosi e frutti verdi croccanti al morso. Perfetto all’imbrunire nelle sere d’estate. La versione speziata si presta più ad un consumo autunnale, un amaro più caldo e con colori che virano sull’arancio e sui toni del marrone. Baccelli di vaniglia, stecche di cannella, arancia amara, zucchero caramellato. Una nouance olfattiva quasi natalizia, avvolgente e che fa stare bene. In entrambe le espressioni il palato rispecchia quanto colto dall’olfatto e la componente alcolica è ben amalgamata risultando così molto piacevoli. Il nostro preferito è la versione speziata ma ve li consigliamo entrambi: non ne resterete delusi. Amaro Bonaventura – Amaro Bonaventura

Adesso aspettiamo la prossima manifestazione: lo stop per il settore è stato davvero distruttivo (come per molti altri purtroppo) e per questo vogliamo dire ancora una volta grazie a tutte le persone che ogni giorno lavorano per promuovere il bello e il buono. Identità Golose web: magazine italiano di cucina internazionale (identitagolose.it)

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