CONSONO – Verdicchio dei Castelli di Jesi – ACCADIA

Abbiamo già conosciuto e raccontato brevemente dei vini di Evelyn in un precedente riassunto di una serata organizzata da GoWine (https://www.perunbicchiere.it/2017/05/31/vino-e-mortadella-go-wine/#more-384): oggi vogliamo approfondire la conoscenza della cantina ACCADIA e di una “faccia” del loro Verdicchio.

Attiva da oltre 20 anni sulle colline marchigiane, a Serra San Quirico – località Castellaro – in provincia di Ancona, ACCADIA produce solo con uve espressione del territorio, autoctone, ed interamente di proprietà.

Le splendido panorama collinare fa da cornice ai vigneti che si estendono ad un’altitudine di 350 m.s.l. nella zona più antica della produzione del Verdicchio Classico: le 5 etichette dell’azienda (4 di Verdicchio ed 1 di Montepulciano/Sangiovese) nascono da appezzamenti diversi, ognuno con la propria composizione del terreno e microclima, morfologia unica che plasma il carattere e la personalità di questi vini.

Delle 4 espressioni di VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI noi abbiamo assaggiato CONSONO (DOC): un Verdicchio in purezza della vendemmia 2016, dove la resa per ettaro è stata inferiore a quella prevista dal disciplinare, con uva raccolta totalmente a mano e pigiata con spremitura soffice, imbottigliato ad un gradazione di 12,5% vol., che ne bicchiere si presenta di un invitante color grano chiaro brillante con lievissimi riflessi verdolini.

Dopo 6 mesi di affinamento in vasche d’acciaio e 2 mesi in bottiglia, si aprono nel calice profumi di frutta chiara come la pera williams e la prugna gialla, di biancospino e di delicati fiori bianchi. Un vino scalpitante, aspro e gustoso come “spaccare” un melograno.

Al palato ritornano le carezzevoli note olfattive accompagnate da un’ottima acidità ed un piacevole richiamo sapido. Un verdicchio fresco e pulito, di buona intensità e corpo ben strutturato. Il finale velatamente amarognolo e la permanenza per nulla fastidiosa della nota acida chiama volentieri il secondo sorso.

ACCADIA però non è solo vino: dal sito dell’azienda possiamo anche apprendere che “Angelo Accadia nasce prima pittore e scultore per poi diventare vignaiolo agli inizi degli anni ’80, scoprendo nella natura la più perfetta forma d’arte esistente. Con il proprio lavoro intende celebrare il rapporto tra uomo e natura, favorendo il dialogo tra arte e ambiente vinicolo e dar vita ad un’esperienza visiva oltre che sensoriale. Le opere installate nella tenuta sono immerse nel paesaggio, si armonizzano con i vigneti e i colori del panorama. La cantina è vissuta come spazio espositivo e luogo d’incontro, non solo per gli amanti del buon vino ma anche per artisti e appassionati d’arte. Durante la degustazione il visitatore può così godere di molteplici emozioni, ritrovandosi appagato in senso fisico e mentale. Simposi, performance live e mostre sono tra i principali eventi organizzati. L’arte viene vissuta a 360° coinvolgendo pittori, scultori, fotografi e performers provenienti da tutta Italia.

Tutte le info sulla cantina le potete trovare qui: https://www.accadiavini.it/ 

 

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