MUSAR JEUNE – CHATEAU MUSAR – LIBANO

Dopo la parentesi birra torniamo al vino: prendiamo un aereo per uscire dai confini nazionali ed atterriamo in Libano, una terra con importante tradizione enologica lunga 6000 anni.

Abbiamo conosciuto l’azienda CHATEAU MUSAR, nata nel 1930 grazie a Gaston Hochar, giovane ventenne ispirato dalla tradizione enologica libanese e dai suoi viaggi a Bordeaux: l’azienda, ancora a conduzione famigliare, la troviamo oggi gestita dalla terza generazione. Serge, figlio maggiore di Gaston, dopo studi presso l’università di enologia di Bordeaux diventa, nel 1959, enologo di Chateau Musar e nel 1984 “Uomo dell’anno” per la rivista Decanter per la sua dedizione nella produzione di vini di eccellente qualità anche durante la guerra civile libanese (1975-1990).

Cantina realizzata nel castello di famiglia del 18° secolo a 20 km a nord di Beirut, Chateau Musar è stato il primo produttore in Libano ad ottenere la certificazione biologica: i 180 ettari sono gestiti “naturalmente” riducendo al minimo l’intervento dell’uomo, le uve vengono raccolte a mano dai beduini tra agosto ed ottobre ed in cantina i lieviti indigeni fanno il resto.

Di questa azienda abbiamo avuto il piacere di stappare una bottiglia di MUSAR JEUNE della vendemmia 2012: prodotto con 3 vitigni differenti, 50% di Cinsault (affine al Grenache), 35% di Syrah ed il restante 15% di Cabernet Sauvignon, fermentati separatamente in vasche di cemento, uniti nel marzo 2013 ed imbottigliato ad una gradazione di 14% vol. nell’estate del 2013.

Della linea “Jeune” – giovane – pensata per soddisfare la continua domanda di vini di pronta beva, esistono tre imbottigliamenti: il rosso che abbiamo assaggiato noi, il bianco prodotto con uve Viognier, Vermentino e Chardonnay e il rosé realizzato con Cinsault in purezza.

Il nostro “rosso” si presenta ai nostri occhi di uno splendido color rubino.

Il naso è potente, intrigante e profondo: le temperature molto alte di questa vendemmia hanno fatto bene a queste uve che ci regalano adesso profumi di more e di prugne con, in lontananza, una fievole noce americana.

In bocca la sua gradazione resta nascosta: un vino fresco con un tannino delicato, morbido, in perfetto equilibrio con le chiare note di ciliegia, ribes e mirtillo che ci accompagnano a lungo.

Un vino da 2 tempi: è grande oggi e, secondo noi, si presta bene anche ad un medio invecchiamento (abbiamo un’altra bottiglia che assaggeremo tra non meno di 3 anni).

Questo Musar Jeune fa parte della famiglia dei vini Triple “A” – Agricoltori, Artigiani, Artisti, vini non standardizzati che raccontano il vitigno, il territorio e la personalità del produttore. Luca Gargano e Velier sono gli autori di questo pensiero, del quale esiste un manifesto – http://www.triplea.it/manifesto – ed un decalogo da seguire per far si che i vini possano fregiarsi della Trilple “A” – http://www.triplea.it/decalogo

Noi abbiamo conosciuto questo vini grazie agli amici di Slow Food della Condotta Origgio-Saronnese: vi ringraziamo ancora.

Tutte le informazioni sull’azienda e sui vini Triple “A” le potete trovare qui:

http://www.chateaumusar.com

http://www.velier.it/

http://www.triplea.it/

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