Da anni la birra artigianale prende sempre più piede nel nostro paese ed anche per noi è arrivato il momento di partecipare ad un beer festival e raccontare quanto assaggiato: abbiamo scelto il BRIANZA BEER FESTIVAL, un festival giovane, nuovo, in una location particolare – nel palazzo delle esposizioni, su 2 piani, con scalinata centrale quasi da film, più una parte esterna – con una selezione di 14 birrifici (potrebbero sembrare pochi, secondo noi sono sufficienti) che si è svolto a Mariano Comense durante tutto lo scorso fine settimana (7-8-9 aprile).
Abbiamo assaggiato diverse birre, diverse interpretazioni dello stesso stile, incontrato personaggi curiosi, ritrovato vecchi amici e conosciuti di nuovi; abbiamo trovato tanta competenza e voglia di fare, sogni già realizzati e qualcuno ancora nel cassetto, tradizione per mano ad interessanti pizzichi di fantasia. Abbiamo deciso di indicare nelle prossime righe solo alcune produzioni che per un motivo o per un altro hanno stimolato i nostri ricettori ed hanno acceso la nostra curiosità.
Iniziamo con il piemontese DICIOTTOZEROUNO (Oleggio Castello – Novara), nato nel 2012 che propone 6 birre tutte di fattura molto buona: con leggere modifiche agli stili, senza però stravolgerli, abbiamo trovato interessante OCRA, una Belgian Saison con gradazione 5,8% realizzata con malti d’orzo, frumento e segale, che con aggiunta di bergamotto, pepe rosa e coriandolo, risulta essere molto fresca, morbida e rotonda, con una piacevole acidità, e WASABI, una English Bitter con gradazione molto bassa – 4% – con una nota biscottata ben presente data dal malto caramello ed un amaro leggero (forse un pochino troppo) che la rende di facile beva.
Passiamo al brianzolo GAIA (Lissone – Monza Brianza), birrificio nato nel 2014 con un impianto da 500 litri che diventerà da 1000 litri nel futuro brewpub,
offre ai visitatori 5 spine: noi abbiamo scelto di segnalarvi LA GRULLA, una White IPA molto rinfrescante, pulita, leggera (4,4%) con classici luppoli Citra e Cascade dosati per non eccedere e che le donano la voglia di farsi bere nuovamente, e LA GORDA, una Strong Ale con aggiunta di fiocchi d’avena, che non fa sentire con prepotenza il suo grado alcolico del 7%, risulta pulita, con chiare note di malto e con corpo e persistenza più che buone (attendiamo il nuovo pub per riassaggiarle direttamente dal fermentatore).
Andiamo a trovare gli amici (ci siamo conosciuti anni fa al Milano Whisky Festival tra bottiglie di birra con passaggi in botti di Highland Park e bottiglie di Laphroaig) del bergamasco HAMMER (Villa d’Adda – Bergamo) e raccontiamo di 2 delle 6 birre presenti: ASIA, una Blanche da 5% vol. con profumi classici di scorza d’arancia e coriandolo con l’aggiunta di pepe Sichuan ed utilizzo di luppolo giapponese, nota citrica non invadente che chiama il secondo sorso, e DEVILLE, una Hoppy Saison secondo noi eccezionale, con gradazione di 4,5% vol, dove il solo malto pils con una generosa luppolatura di Hallertau Blanc, Saaz, Styrian Golding e Citra, regalano al naso e al palato rinfrescanti momenti di estivo relax.
Ancora due birrifici ci aspettano prima di salutarci..
Il giovanissimo milanese WAR (Cassina De’ Pecchi – Milano), 1° cotta nel dicembre 2016, con orzo Pils, Pale e Monaco di proprietà (hanno le coltivazioni ed inviano il raccolto all’impianto di maltaggio) è partito subito con 6 tipologie di birra: interessanti HELLEBORO, una Blanche fuori dagli schemi che risulta però interessante al palato, con aggiunta di camomilla e bacche di ginepro, con una punta di amaro e buona acidità, e BABAU, una Porter dai brillanti riflessi mogano, con corpo molto leggero, con caratteristiche note di caffè e cacao, quasi dolce.
Abbiamo chiuso il nostro festival al birrificio varesino VETRA (Caronno Pertusella – Varese) con altre due birre su sei offerte: la prima, SAISON, molto intrigante: l’utilizzo della scorza di limone le da un tocco di freschezza dissetante che la rende compagna ideale dalla primavera all’autunno e i suoi 5,5% vol e la buona acidità chiamano volentieri al consumo continuo; la seconda, IPA, 6,6 gradi di bontà: una lontana sensazione di malti viene fortemente abbracciata dall’amaro e dalle note verdi dei luppoli (immaginiamo i classici) e ne esce una bomba. Se tutto andrà bene, racconteremo ancora di questi ragazzi..
Per info vi diciamo che gli altri birrifici presenti erano: BIDU, CROCE DI MALTO, KAMUN, HIBU, BIRRIFICIO ITALIANO, BREWFIST, THE WALL, LEGNONE e CANE DI GUERRA.
Va detto che questo festival è stato organizzato contestualmente all’IBF di Milano, forse il festival più noto in Italia: è stato lanciato il guanto di sfida al famoso Paolo Polli? Sicuramente, più festival ci saranno, più birra ci sarà per gli appassionati ed i semplici curiosi.
I nostri complimenti agli organizzatori ai quali ci permettiamo di fare 2 segnalazioni: la prima legata ai gettoni ed alla quantità della birra, se 1 gettone vale 1 tacca e 2 gettoni valgono 2 tacche, dove sta la convenienza (qui facciamo i complimenti agli espositori perché servivano comunque dosi abbondanti), la seconda è legata al servizio di lavaggio dei bicchieri affidata a taniche di acqua non sempre disponibile (anche in questo caso, per ovviare all’inconveniente, parecchi birrifici erano dotati di un sistema di lavaggio fai da te). È stata la prima edizione di questo festival e comprendiamo alcuni intoppi che saranno stati sicuramente analizzati e che verranno gestiti in maniera ottimale nella seconda edizione del Brianza Beer Festival.
Tutti i riferimenti dei birrifici citati li trovate qui:
http://www.brianzabeerfestival.it/
http://www.diciottozerouno.it/